giovedì 1 settembre 2011

Manovra finanziaria: più collaborazione e meno demagogia

Come uomo del Pdl e rappresentante parlamentare, sono ben conscio che la manovra che andremo ad approvare rappresenterà un momento difficile per il Paese proprio perché alla base di esse c’è un’emergenza di carattere economico-finanziario da assolvere e risolvere. E concordo assolutamente con quanto detto in queste ore dal nostro segretario nazionale, on. le Angelino Alfano, caustico nel giudicare inopportune e decisamente fuori luogo alcune esternazioni che hanno un marcato sapore opportunistico e che non sono per nulla permeate da quell’interesse pubblico e generale che dovrebbe essere alla base dell’agire di ogni rappresentante delle istituzioni.

In questa saga del populismo e della demagogia, di un florilegio di parole in libertà e spesso inutili, c’è stata anche nella nostra provincia qualche uscita infelice di fronte all’ipotesi di ‘tagli’ agli enti locali. La riflessione fatta in queste ore dall’onorevole Alfano è molto utile ai sindaci che vogliono governare bene le loro città. Ed è la riflessione che è spirito di questa manovra, che nasce dalla “capacita' di ascolto e di dialogo” che viene fuori da “buoni suggerimenti venuti dalle forze sociali”, che rifiuta quella pressione fiscale sui cittadini e che vuole “fare dell'Italia un paese piu' libero e piu' moderno, piu' attento alle esigenze delle famiglie e piu' capace di sostenere l'iniziativa delle imprese”. Che poi sostanzialmente è quello che un buon sindaco deve mettere in pratica. Perché che senso ha, ad esempio, collezionare milioni di euro di debiti con l’ATO Rifiuti mettendo l’ente in esposizione finanziaria pericolosa? E’ evidente che il buon sindaco, nel periodo di ‘vacche magre’ deve agire e non lamentarsi, lasciare la demagogia nel cassetto della campagna elettorale, pensare alle cose utili e non a quelle spese effimere che hanno il solo scopo di accrescere l'immagine di uno a danno, spesso, dei servizi essenziali per la sua gente e per la collettività. Insomma, il sindaco deve sbracciarsi e lavorare, proporre e non criticare, essere da suggerimento e non da censore verso la classe dirigente dei partiti e verso le istituzioni regionali e nazionali. Perché altrimenti, fa come gli oppositori che ignorano l’interesse generale per raccattare qualche consenso in più a proprio uso e consumo.
L’idea di federalismo che il nostro Governo ha è proprio questa, quella cioè di fare in modo che gli enti gestiscano il proprio bilancio con oculatezza e criteri. Ponderatezza ed oculatezza nelle spese, indice di priorità per la spesa sociale, cancellazione dell’inutile ed effimero anche a nocumento della ‘copertina’ ma a vantaggio del bene pubblico, ed attenzione verso ciò che è utile a tutti. In sintesi, meno demagogia e più concretzza, meno chiacchiere e più fatti. Quelli che il PdL (ed Angelino Alfano lo ha ribadito chiaramente) vuole mettere in pratica con questa manovra e che i bravi sindaci leggono e capiscano senza critica preconcetta ma con la consapevolezza che in ballo c’è il futuro del Paese e non quello del proprio orticello. Ed e' su questa linea che il PDL della nostra provincia vorrà fungere da stimolo alle amministrazioni locali. Propongo ai coordinatori cittadini in raccordo con i consiglieri comunali e a seguito di confronti con la societa' civile di proporre ai sindaci iniziative volte all'eliminazione di spese inutili e a tutela dei servizi ai cittadini così da far assumere al partito quel ruolo propositivo ma anche di coscienza critica che sara' anche d'aiuto ai nostri amministratori locali.

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