giovedì 28 ottobre 2010

La politica della concretezza

Sono sempre più convinto che oggi c’è troppa gente e in ogni ambito che si diletta a spendere parole e a fare ben poco. La politica mediatica incombe sulla politica dei fatti, della concretezza, della risoluzione dei problemi. Si parla, si commenta (spesso anche a sproposito) ma senza raggiungere alcun risultato utile per la collettività. Non è mia abitudine cercare la vetrina mediatica. Questo mio modo di essere e pensare ha prodotto e produce spesso un avanzamento di critiche da coloro che invece pensano di ottenere maggiore successo seguendo questa politica “della chiacchiera”. Per fortuna, la politica del fare, della concretezza e non delle chiacchiere è quella che alla fine vince.

Posso citare un elenco di situazioni di cui ho preferito parlare solo dopo essermi informato e aver trovato l’esito, sia essa positivo che negativo.
Partendo proprio dalla più recente che riguarda i trasferimenti statali che non erano stati ancora erogati ai comuni della Provincia di Ragusa. Ho inteso dare notizia della vicenda, del mio interessamento parlamentare, della mia azione a sblocco dell’impasse, solo quando sono stato in possesso di notizie certe e definite, evitando di esternare a mezzo stampa in tempi sospetti (e magari a più riprese…) la mia azione parlamentare, che altro poi non è se non un mio preciso “dovere” istituzionale. Avrei potuto scrivere una nota, di lamento promettendo che a”avrei fatto…”, poi un’altra per dire che “ho fatto”, poi un’altra ancora per dire che “m’hanno risposto” e poi magari l’ultima per dire che finalmente si è arrivati al risultato. Mo sono “limitato” solo a questa e l’ho fatto solo perché tanta gente aspettava una notizia “buona”.
Aeroporto di Comiso. Dal momento in cui ho incontrato il compianto Pippo Tumino ho sempre svolto un’azione costante, continua e silenziosa, mirata all’unico obiettivo fondamentale: lo sblocco dell’iter e l’apertura dello scalo comisano. Non è con i proclami che si risolvono i problemi!

Il deputato Nino Minardo presenta una proposta di legge per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile

La disoccupazione giovanile è un’emergenza nazionale, è una piaga particolarmente sentita nelle regioni del Mezzogiorno ed i dati statistici, purtroppo, non sono rassicuranti. Nelle regioni del Sud, come la Sicilia, si sono create delle vere e proprie sacche di disoccupazione cronica e di lungo periodo. I giovani ovvero il futuro del nostro paese oggi si trovano ad affrontare il grave problema della disoccupazione. A questo scopo ho presentato una proposta di legge, in linea con la politica generale del Governo che mira, tra gli altri obiettivi, alla risoluzione dell’emergenza della disoccupazione giovanile ed individua delle misure per lo sviluppo dell’imprenditoria e dell’occupazione” – dichiara l’onorevole Nino Minardo che proprio ieri ha depositato la proposta di legge alla Camera.
La proposta di legge prevede uno stanziamento economico per il triennio 2010-2011-2012 utilizzando per il 70% il Fondo per la Finanza d’impresa e per il 30% il Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, istituiti con finanziaria del 2007, per essere destinati ad interventi mirati a facilitare la nascita di nuove imprese. Sempre per sostenere l’accesso dei giovani alle attività di impresa è prevista la concessione di un credito d’imposta per le spese documentate e sostenute. Ai nuovi imprenditori che effettueranno assunzioni è concesso un credito d’imposta per ciascun lavoratore, inoltre, tale credito è soggetto ad una maggiorazione del 20% nelle zone ‘assistite’ tra cui le regioni del Sud. Infine, il disegno di legge, prevede l’istituzione, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di un Fondo strategico ad hoc, sempre per il triennio 2010-2011-2012, finalizzato al cofinanziamento di appositi programmi regionali per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile.
“Ritengo sia necessario restituire una prospettiva di una rapida ripresa occupazionale ai tanti giovani, in particolari quelli del Sud, e dare un determinante impulso alle attività imprenditoriali” – conclude Minardo.

giovedì 21 ottobre 2010

I giovani e la legalità

Il contrasto alla mafia e alla sua cultura, all'illegalità e alla difesa dei beni comuni è uno degli obiettivi del
nostro Governo che vede accrescere sempre più il consenso dei giovani. I risultati che ha ottenuto in due anni e mezzo il Governo Berlusconi in questo versante, sono sotto gli occhi di tutti, al di là di un pressappochismo di giudizio che contraddistingue alcuni atteggiamenti preconcetti e che poggiano sul nulla. Mai nessun governo era riuscito ad ottenere così tanto e per di più in poco tempo. Un esempio che ricevono le nuove generazione di come la politica sappia fare bene il suo dovere.

I giovani sono il futuro del nostro Paese. Dalla vicinanza dei giovani alla legalità dipenderà il grado di democrazia di domani. A sostenere questa convinzione, l’iniziativa promossa dal Forum Nazionale dei Giovani insieme con il ministro della Gioventù che ha visto, solo qualche giorno fa, la nascita del primo Registro Nazionale dei Giovani per la legalità e lotta alle Mafie. Questo vuole essere uno strumento di scambio e solidarietà fra le numerose realtà giovanili presenti sul territorio e impegnate nella promozione della legalità. Ci sarà un apposito sito (www.giovaniperlalegalita.it) che permetterà alle associazioni di entrare in rete tra di loro e lavorare insieme per costituire un fronte comune contro ogni forma di illegalità.

In ricordo di tutte le vittime di ogni mafia, di coloro che hanno speso la loro vita per aver creduto nei principi fondamentali della democrazia e nel valore dell’onestà, dobbiamo essere uniti in un’unica battaglia che è quella della vittoria della legalità. Anche se parlare di legalità nel Sud Italia non è sempre facile non si può abbandonare l’idea che la legalità è la strada del futuro.

martedì 19 ottobre 2010

Il Ministero dell’Interno ha autorizzato l’emissione dei trasferimenti statali relativi alla terza trimestralità

L’On. Nino Minardo ha presentato lo scorso 13 ottobre un’interrogazione al Ministro dell’Interno per conoscere le ragioni per le quali la terza trimestralità dei trasferimenti statali non era stata ancora erogata ai comuni della Provincia di Ragusa, nonostante il Ministero l’avesse disposta già il 4 ottobre. Immediata è arrivata la risposta dal Ministero che ha spiegato come tale mancanza sia scaturita solo dal fatto che i dati del Conto Consuntivo di ogni comune, propedeutici all’erogazione dei trasferimenti statali, erano giunti errati al Viminale.
“Considerato che i Contributi Ordinari dello Stato rappresentano una quota rilevante delle entrate degli Enti Locali, la loro mancata erogazione rischiava di compromettere i servizi di pubblica utilità e di non consentire il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti e dei servizi esternalizzati. Oggi siamo in grado di dare la buona notizia: è stato superato ogni inconveniente, il Ministro ha già firmato il decreto per cui i contributi ci sono anche per i comuni iblei e saranno erogati nei tempi tecnici previsti (sicuramente entro la settimana). Questi trasferimenti, rappresentano una boccata d’ossigeno per alcuni enti ed in particolare per il comune di Modica. Dopo avere avuto stamattina un colloquio direttamente con i dirigenti del Viminale, ho avuto notizia che Modica riceverà 1.960.000 euro. Spero in una maggiore attenzione in futuro, per evitare ritardi che sono dannosi per ogni ente locale e soprattutto per quelli economicamente in ambasce come Modica.

giovedì 7 ottobre 2010

Sicurezza. Non abbassiamo la guardia!

Non vi è dubbio che la sicurezza è uno dei temi maggiormente sentiti dai cittadini. Di fronte alle paure provocate dal cambiamento sociale, cresce la domanda di sicurezza in tutte le sue sfaccettature: sicurezza come controllo del territorio dalla microcriminalità, sicurezza come vivibilità, sicurezza nelle strade e sulla strada. Le brutte notizie di problemi seri e drammatici in alcune comunità straniere (soprattutto all’interno delle stesse…) che arrivano da Vittoria, generano paura e preoccupazione. A Scicli gli episodi delinquenziali che avevano leso la serenità di quella comunità, trovano oggi un argine anche dopo l’elevazione a tenenza della locale caserma dei carabinieri, che ha provocato un rafforzamento d’organico e con esso maggiore controllo sulla città e sulla serenità pubblica.
 
Ma oggi la mia preoccupazione è forte per i fatti successi nella città di Modica, La tranquilla Modica racconta di incendi d’auto e cassonetti con periodicità disarmante; in pieno centro, appena domenica scorsa, c’è stata una rissa fra extracomunitari col sapore neppure troppo vago della spedizione punitiva, forse legata ad un episodio successo qualche attimo prima in viale Medaglie D’oro, anticamera del Corso Umberto, con un tentativo di violenza carnale su una donna tunisina che camminava insieme al bimbo piccolo, tentato da un marocchino. E i furti, gli atti di vandalismo, e le aggressioni denunciate e tenute nascoste. Cosa sta succedendo in questa città che era esempio di calma e di serenità? Un’escalation di eventi criminosi a Modica che richiede maggiore attenzione.

venerdì 1 ottobre 2010

Una svolta per il Sud

In una politica confusa e confusionaria, interventi come quello di mercoledì scorso del Presidente Silvio Berlusconi, hanno la capacità di tradurre pensieri in azioni, di mettere i puntini sulle “i”, di svelenire il clima con richiami alla coesione e non alle divisioni, di convogliare gli atti verso il fare e non verso l’insulto, di non esacerbare gli animi, di ridurre i livelli di dialettica alla… dialettica e non allo scontro. Tutto questo, se queste parole sono ascoltate con orecchio sapiente e non con animo cattivo (come invece qualcuno continua ad avere, ignorando che, così facendo, si rischiano conseguenze poi impossibili da fermare - e l’atto di un folle in piazza Duomo qualche mese fa, evidentemente, non è servito a far capire che parole come “stuprare la democrazia” esasperano le idee di chi non ha pieno controllo di se…-).

Che la situazione della nostra politica, complessivamente intesa, da Roma a Palermo, passando attraverso anche realtà locali, sia difficile. Non è scoperta d’oggi. Lo sa chi, come me, ha responsabilità istituzionale e di governo. Ma è proprio in una fase come questa, che parole e pensieri moderati, che tendono verso il fare, che puntano a mettere da parte rancori e che invece mirano al target delle questioni, parole, insomma, come quelle pronunciate alla camera dal Presidente Berlusconi, hanno un significato politico forte, importante e fondamentale. Parole che uniscono e che lasciano a chi vuole solo gli estremismi e che diffidano da chi vive per rompere e nega nel suo pensiero e nel suo agire, la costruzione di un Paese migliore e più unito. Se poi queste parole hanno anche significati importanti per il lembo di Sicilia che mi onoro di rappresentare, allora il loro valore è ancora più forte per il sottoscritto.