martedì 26 aprile 2011

Infrastrutture della provincia di Ragusa. I parlamentari siciliani con in testa Antonino Minardo chiedono l’intervento del Presidente Berlusconi

L'onorevole Nino Minardo invia al Presidente del Consiglio dei Ministri, On.le Silvio Berlusconi, una lettera firmata della deputazione siciliana del PdL a Montecitorio, rispetto alle priorità infrastrutturali del nostro territorio, giunte ormai agli atti decisivi.

"Fermo restando che la ‘Ragusana’ come l’aeroporto di Comiso, stanno diventando realtà solo grazie alle spinte e alle accelerazioni concrete che questo Governo ha saputo imporre - dichiara Minardo - sono consapevole che ci sono ostacoli da superare e che tutto ciò va fatto nei tempi giusti; non foss’altro perché la Gente di questa provincia è stufa di essere abbindolata da chiacchiere e promesse inutili e dannose, come è stato invece per decenni. Il Governo del presidente Berlusconi sono certo che si ascriverà il merito di avere, ancora una volta, sostituito i fatti alle parole anche per queste due opportunità infrastrutturali come la ‘Ragusana’ e l’aeroporto di Comiso; ed è per questo che confido nei contenuti della lettera e nella sua efficacia, consapevole e convinto del mio ruolo di rappresentante del territorio ibleo e della Gente che lo abita".
"E l’obiettivo è anche quello di porre fine ad una epopea di iniziative tanto eclatanti quanto inutili, che hanno il solo esito di fare ‘vetrina’ e non sostanza, in una saga evitabile e, per certi versi, anche dannosa. Al di là di ciò, la mia fiducia per un percorso che approdi presto al buon fine, si basa sulla consapevolezza che il Presidente Berlusconi (così come ha fatto in aula indicando la Ragusa-Catania fra gli obiettivi del suo mandato), conosce le priorità e le necessità strutturali di questo lembo di Sicilia e non lesinerà impegno e volontà perché esse giungano a compimento" - conclude Nino Minardo.

Infrastrutture. La deputazione siciliana del PdL a Montecitorio chiede l'intervento del Presidente Berlusconi

Egregio Presidente,

siamo oggi a scriverLe per portare alla Sua attenzione, certi di ottenere un sensibile e sollecito riscontro, una questione che investe la provincia di Ragusa e che, in particolare in queste ultime ore, sta generando un’ allarmante destabilizzazione degli equilibri politici del nostro partito sul territorio.

A seguito della grande mobilitazione della cittadinanza che, in maniera stringente, chiede riscontri di fronte ad una situazione rispetto alla quale il Governo nazionale viene tacciato di sconcertante indifferenza e noi rappresentanti locali delle istituzioni di immobilismo e connivenza, riteniamo, a questo punto, opportuno un Suo diretto intervento.
Dato indiscutibile e conclamato in Sicilia, ed in particolare nella Sicilia meridionale ed orientale, è il deficit del sistema delle infrastrutture di trasporto, lesivo del diritto alla mobilità dei cittadini e dall’incidenza fortemente negativa sull’economia locale, quanto mai bisognosa di nuovo slancio.
A tale criticità strutturale della provincia iblea, noi, voce di tali istanze del territorio in Parlamento, avevamo risposto, forti dell’adesione ad un progetto politico nazionale che vedeva come uno degli obiettivi prioritari dell’azione di Governo proprio lo sviluppo delle infrastrutture nella nostra realtà insulare, ponendo in essere una serie di azioni positive finalizzate a sbloccare il completamento e la realizzazione di due importantissime opere attese da oltre vent’anni: l’aeroporto “Vincenzo Magliocco” nel Comune di Comiso e il raddoppio della strada statale che collega Ragusa e Catania.

venerdì 22 aprile 2011

Infrastrutture. 5 milioni di euro a carico della regione e destinati per la Ragusa-Catania

Sottolineo ed evidenzio con piacere il lavoro fatto dall’onorevole Innocenzo Leontini che, come apprendo dalla stampa, attraverso un suo emendamento in sede di Finanziaria Regionale, ha ottenuto l’impiego di 5 milioni di euro a carico della regione e destinati per la Ragusa-Catania.
Un risultato che dimostra la concretezza delle azioni del Popolo della Libertà e dei suoi rappresentanti verso il territorio.
Risultati che siamo pronti a concretare anche in sede di Governo Nazionale, nei confronti del quale abbiamo messo in moto azioni importanti di sensibilizzazione che presto dovranno portare i loro frutti concreti.

martedì 19 aprile 2011

Pasqua 2011




                Auguri
 di una felice e serena Pasqua

        On. Nino Minardo

venerdì 15 aprile 2011

Il centrodestra unito a sostenere l’on. Carmelo Incardona nel percorso che darà una svolta positiva alla città di Vittoria dopo anni di malgoverno delle sinistre

Le esternazioni del Pd sul fatto che tutto il PdL è a fianco di Carmelo Incardona nel percorso verso la sua elezione a sindaco di Vittoria dopo troppi anni di malgoverno delle sinistre (non esclusi ovviamente gli ultimi 5, ma anzi soprattutto gli ultimi cinque…) lascerebbero il tempo che trovano (cioè niente), se non fossero infarcite di amenità e di livore.

Quello che, magari, ha in quantità industriale il Pd vittoriese nel sapere che TUTTO IL CENTRODESTRA E’ CON CARMELO INCARDONA mentre loro sono riusciti a spaccare il fronte del centrosinistra (e quello del loro partito) in mille e più rivoli, senza trovare in cinque anni una sola ragione di unità ma anzi frantumando prima la coalizione e poi il Pd. Al punto che non è certo notizia di anni orsono il disimpegno del loro capogruppo, che ha scelto qualche settimana fa, di sposare la causa di un altro candidato a Sindaco che non è l’uscente e di non avere più nulla a che fare con il Partito Democratico di Vittoria. Una conferma piuttosto esplicita del malessere del Pd vittoriese e di una diaspora interna che li sta logorando. I nostri momenti di riflessione, anche forte nei toni e nei contenuti, non ce li teniamo nascosti; anzi, siamo soliti affrontare QUESTIONI PROGRAMMATICHE (e non di poltrone e poltroncine come invece sono d’abitudine in casa del Pd vittoriese…) alla luce del sole, senza problema, ragionando comunque con un solo obiettivo finale: QUELLO DI TROVARE LE RAGIONI CHE UNISCONO E NON QUELLE CHE DIVIDONO. Questa è la sostanziale differenza tra noi del PdL e loro del Pd.

mercoledì 6 aprile 2011

Emergenza immigrazione. 62 senatori e deputati del Pdl scrivono al premier Silvio Berlusconi

Caro Presidente,

la crisi del Nord Africa esplosa all’inizio dell’anno ha visto immediatamente in prima linea Lei personalmente, e il Governo che presiede, impegnati a fronteggiare l’emergenza umanitaria, e ad affrontare le ricadute che la stessa ha avuto e sta avendo in Italia: prima fra tutte l’arrivo di oltre 20.000 migranti, quasi tutti clandestini e (finora) quasi tutti provenienti dalla Tunisia. L’Esecutivo italiano ha istituito un campo di accoglienza al confine fra Libia e Tunisia, ha inviato aiuti materiali alle popolazioni di Bengasi, e contestualmente ha intessuto intensi rapporti, dentro e fuori l’UE, per attenuare i conflitti e individuare percorsi ragionevoli. Questa emergenza, nella tradizione solidaristica della nostra Nazione, ha visto e vede impegnati senza risparmio di energie e di generosità appartenenti ai Corpi di polizia, ai Vigili del fuoco, alla Protezione civile, alla Croce Rossa e al volontariato: ennesima riprova che gli italiani non si tirano mai indietro in situazioni di crisi.

La gestione della crisi medesima, tuttavia, avrebbe dovuto far adoperare fin dall’inizio un linguaggio di totale chiarezza: sull’entità degli arrivi previsti; sulla netta distinzione tra clandestini (larga parte di quelli partiti dalle coste tunisine) e profughi (quelli che si prevede possano partire dalle coste libiche); sui rapporti con le regioni e con le autonomie, inizialmente coinvolte solo per l’accoglienza dei profughi, e della quali solo negli ultimi giorni si sollecita l’individuazione dei siti per i clandestini; sulla dislocazione territoriale dei centri per l’accoglienza. Su tale aspetto, il richiamo del Capo dello Stato a una equa ripartizione dei carichi fra ogni area dell’Italia risponde a una evidente esigenza di giustizia.

venerdì 1 aprile 2011

Il giovane Minardo ricorda all’on. Innocenzo Leontini che la calma è la virtù dei forti e la coerenza è la virtù dei bravi politici…

L’onorevole Leontini ha evidentemente qualche problema mnemonico ogni qualvolta parla del sottoscritto e, soprattutto, sembra dimentico del fatto che non è l’autodesignato ‘plenipotenziario’ di questo partito e colui che può fare e disfare a suo piacimento. Lo dico leggendo la sua smodata reazione ad alcune mie considerazioni rilasciate in un’intervista alla Gazzetta del Sud a proposito di un suo intervento all’indomani di un tavolo del centrodestra con il sindaco di Pozzallo Peppe Sulsenti, nel quale, a fronte della conclamata volontà di dialogare SOLO con il centrodestra manifestata dal primo cittadino, era altrettanto manifesta la nostra volontà di accettare il dialogo ed entrare a far parte organica del suo governo. Nel provare disperatamente a difendere le sue posizioni (?) e per ‘attaccare il sottoscritto’, l’onorevole Leontini fa leva sui nostri leader regionali e nazionali, mostrando l’impotenza a supportare le sue tesi solo attraverso i suoi ragionamenti. Peraltro nel citare l’onorevole Angelino Alfano -con cui ho continui e quotidiani contatti e con il quale ho rapporti personali e politici eccellenti (e se la cosa non aggrada all’onorevole Leontini saranno problemi suoi e non miei…)-, il parlamentare regionale del PdL scivola nella classica ‘buccia di banana’ che dimostra il SUO COMPORTAMENTO INCOERENTE a proposito dei rapporti con l’MpA, che oggi egli coglie a pretesto per contestare il percorso comune a Pozzallo.
L’onorevole Leontini non aveva un atteggiamento cosi ‘acerrimo’ ed ostile contro l’MpA quando, in piena fase di rottura con il PdL a Palermo, i rappresentanti di quel partito restavano organici alla giunta comunale di Ragusa!!! Anzi, lui stesso più volte ‘benedisse’ l’azione politica (giusta) del sindaco Di Pasquale, anche di fronte a dubbi che io come altri del mio partito ci stavano ponendo in quel periodo, distinguendo il livello locale da quello regionale e nazionale e sottolineando che tutto era motivato dalla manifesta volontà dell’MpA di Ragusa di voler dialogare con il centrodestra e con il sindaco del PdL, indipendentemente dalle scelte fatte e che si andavano facendo a Palermo a Roma. ESATTAMENTE QUELLO CHE SUCCEDE A POZZALLO OGGI!