“Tanti lavoratori siciliani non potranno partecipare alla prova di
idoneità prevista per l’acquisizione delle qualifiche di Restauratore
dei Beni Culturali e di Collaboratore dei Beni Culturali”. Lo afferma
l’on. Nino Minardo, che ha presentato un’interrogazione al Ministro per i
Beni e le Attività Culturali sollecitato da un gruppo di restauratori e
dalla CISL della provincia di Ragusa. “Il decreto n° 53 del 2009
recante il regolamento che disciplina le modalità di svolgimento della
prova di idoneità utile all’acquisizione di tali qualifiche – dichiara
Minardo - ha introdotto alcuni requisiti d’accesso esigibili solo da
pochi lavoratori tra i tanti che invece hanno costituito e che tuttora
costituiscono la colonna portante negli interventi di restauro, avendo
acquisito la propria esperienza nel lavoro sul campo, come in molti casi
si è verificato nella Regione Sicilia, senza il riconoscimento di
qualifiche contrattuali utili al conseguimento della qualifica di
restauratore come previsto dal regolamento. L’applicazione di questi
requisiti – continua il Deputato - determinerebbe la penalizzazione di
moltissimi candidati siciliani e una sostanziale disparità di
trattamento derivante ad esempio dalla partecipazione dei potenziali
candidati a corsi formativi regionali diversi tra loro per contenuti e
durata. Per questo – conclude Minardo - ho già richiesto un incontro
urgente con il Ministro Bondi per sottoporre alla sua attenzione la
possibilità di rivedere alcuni criteri al fine di armonizzare le
situazioni eterogenee che hanno caratterizzato finora l’accesso alle
attività di restauro nel nostro Paese ed in particolare in Sicilia”.
venerdì 18 dicembre 2009
Facebook e i Social Network
Si discute molto in questi giorni di Facebook, di un socialnetwork che, a
mio parere, è uno strumento eccellente e positivo per creare una
società virtuale di confronto e di riflessione.
Come per ogni cosa, anche la migliore, se se ne fa un uso distorto, se ne mortifica il senso e lo si immiserisce.
Io mio invito è quello di utilizzarlo con prudenza e raziocinio... Ma io penso che nella società del terzo millennio, Facebook sia un luogo importante di aggregazione dove raccontare episodi di vita vissuta che possono essere di aiuto proprio nel confronto delle idee e delle opinioni.
Anche diverse e civilmente contrapposte.
Come per ogni cosa, anche la migliore, se se ne fa un uso distorto, se ne mortifica il senso e lo si immiserisce.
Io mio invito è quello di utilizzarlo con prudenza e raziocinio... Ma io penso che nella società del terzo millennio, Facebook sia un luogo importante di aggregazione dove raccontare episodi di vita vissuta che possono essere di aiuto proprio nel confronto delle idee e delle opinioni.
Anche diverse e civilmente contrapposte.
mercoledì 16 dicembre 2009
Il Governo ha accolto la proposta dell’on.le Nino Minardo che potrebbe dare ampio respiro ai produttori di latte della provincia di Ragusa
È stato accolto l’ordine del giorno presentato dal deputato Nino
Minardo, nel corso dell’esame in Parlamento della legge finanziaria
2010, con il quale si chiede di valutare l’opportunità di consentire ai
produttori di latte di riportare l’importo dovuto al 31 dicembre 2009
sulle rate successive.
“La legge 30 maggio n. 119 recante la riforma della normativa di applicazione del prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari - dichiara Minardo - ha introdotto la possibilità che il versamento del prelievo complessivamente dovuto e non versato venga effettuato in forma rateale, ma il mancato versamento anche di una sola rata comporta la decadenza del beneficio della rateizzazione ed il contestuale obbligo dell’immediato versamento dell’intero debito residuo. Oggi, la crisi economica, che da diversi mesi penalizza gravemente l’intero settore agricolo, ha messo in serie difficoltà il comparto zootecnico e i numerosi produttori che nella provincia di Ragusa rappresentano il 53% della produzione lattiera complessiva siciliana. Per questo ho chiesto al Governo - conclude Nino Minardo - che più volte ha già confermato la sua attenzione verso il settore agricolo e zootecnico, di consentire ai produttori, che da tempo danno corretta applicazione alla normativa sul prelievo supplementare, di riportare l’importo dovuto al 31 dicembre 2009 sulle rate successive senza incorrere in particolari penalizzazioni”.
“La legge 30 maggio n. 119 recante la riforma della normativa di applicazione del prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari - dichiara Minardo - ha introdotto la possibilità che il versamento del prelievo complessivamente dovuto e non versato venga effettuato in forma rateale, ma il mancato versamento anche di una sola rata comporta la decadenza del beneficio della rateizzazione ed il contestuale obbligo dell’immediato versamento dell’intero debito residuo. Oggi, la crisi economica, che da diversi mesi penalizza gravemente l’intero settore agricolo, ha messo in serie difficoltà il comparto zootecnico e i numerosi produttori che nella provincia di Ragusa rappresentano il 53% della produzione lattiera complessiva siciliana. Per questo ho chiesto al Governo - conclude Nino Minardo - che più volte ha già confermato la sua attenzione verso il settore agricolo e zootecnico, di consentire ai produttori, che da tempo danno corretta applicazione alla normativa sul prelievo supplementare, di riportare l’importo dovuto al 31 dicembre 2009 sulle rate successive senza incorrere in particolari penalizzazioni”.
martedì 15 dicembre 2009
Giovedì 17 dicembre il CIPE approverà il progetto per la Ragusa-Catania. È il passo decisivo verso i lavori per un'infrastruttura attesa da anni e finalmente reale
Giovedì prossimo, 17 dicembre il CIPE darà corso al finanziamento per
l’ammodernamento a quattro corsie della Ragusa-Catania. Si porta a
compimento, così come promesso dal Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio con delega al CIPE On.le Gianfranco Miccichè, l’iter che
porterà nel concreto all’avvio della costruzione di un’arteria
fondamentale per la provincia di Ragusa e per l’intero sistema
infrastrutturale della Sicilia Orientale. L’atto che sarà prodotto
dopodomani, chiude l’iter nei modi che l’On.le Miccichè aveva garantito
in tempi non sospetti. E’ motivo per me di grande soddisfazione essere
arrivati ad un traguardo per il quale in molti hanno lavorato e che
permetterà alla nostra provincia di dotarsi di un’arteria, attorno a cui
si sono sprecati nel tempo fiumi di parole e di vane promesse e che
solo attraverso l’intervento concreto del CIPE arriva alla sua meta. Già
la scorsa settimana avevo richiesto una relazione dettagliata al CIPE
da cui si evinceva che tutti i passaggi propedeutici si erano conclusi.
Per questo ho chiesto personalmente venerdì scorso all’Onorevole
Miccichè di mantenere quanto ci aveva promesso e cioè di inserire il
progetto dell’ammodernamento della Ragusa-Catania all’ordine del giorno
della prima riunione utile del comitato.
Ho appena ricevuto comunicazione ufficiale dal Sottosegretario Miccichè con la conferma che all’ordine del giorno della seduta del CIPE convocata per giovedì 17 dicembre alle h. 8.30, è inserita l’approvazione del progetto preliminare della Ragusa-Catania. Non posso a questo punto far altro che manifestare tutto il mio piacere per come si è arrivati a questo risultato e garantire il mio impegno a seguire passo dopo passo ogni adempimento che porterà nei tempi previsti, all’inizio dei lavori per la nuova Ragusa-Catania.
Ho appena ricevuto comunicazione ufficiale dal Sottosegretario Miccichè con la conferma che all’ordine del giorno della seduta del CIPE convocata per giovedì 17 dicembre alle h. 8.30, è inserita l’approvazione del progetto preliminare della Ragusa-Catania. Non posso a questo punto far altro che manifestare tutto il mio piacere per come si è arrivati a questo risultato e garantire il mio impegno a seguire passo dopo passo ogni adempimento che porterà nei tempi previsti, all’inizio dei lavori per la nuova Ragusa-Catania.
lunedì 14 dicembre 2009
Concordo con l'amministrazione comunale. Non serve creare false aspettative. Ad oggi, per tutelare il cioccolato di Modica ed i suoi produttori, c'è solo il marchio collettivo geografico
Condivido la posizione del Sindaco di Modica, del suo Vice e
dell’assessore allo sviluppo economico in riferimento a quanto
dichiarato alla stampa dal Presidente della Camera di Commercio Giuseppe
Tumino, dopo la riunione di giovedì a Roma sul futuro del Cioccolato di
Modica. Serve a nulla creare false aspettative con frasi che hanno come
unico esito quello di non aiutare i produttori ed il territorio. Quanto
detto alla stampa dal Presidente della Camera di Commercio rischia di
ingenerare l’impossibile attesa di una denominazione IGP che il
Cioccolato di Modica non può avere.
Il presidente Tumino, come ogni
componente della delegazione che ha incontrato giovedì a Roma i
funzionari del Ministero, ha ascoltato dalla loro viva voce che la
strada dell’IGP per il Cioccolato di Modica è assolutamente
impraticabile, cosa che peraltro mi risulta lui ed il suo ente sapessero
da mesi. Il nostro lavoro deve essere finalizzato all’ottenimento della
tutela del prodotto e del territorio da cui esso proviene e per fare
questo l’unica via percorribile oggi, è quella che ci hanno indicato
giovedì: il Marchio Collettivo Geografico, che da garanzia ai nostri
produttori, al territorio e, di conseguenza, ai consumatori. Anche
l’idea dell’STG è inaccessibile e per due motivi: uno perché non tutela
il territorio e l’altro perché il Cioccolato di Modica non possiede i
requisiti tecnici per ottenerla.
Il riferimento ed il paragone che il
presidente Tumino fa, in tal senso, alla Pizza Napoletana (che ha
ottenuto proprio in questi giorni l’STG e non l’IGP come lui sostiene) è
improponibile perché questo marchio di garanzia, come ci è stato detto
giovedì, è stato dato alla Pizza ALLA Napoletana, che deve presentare
solo determinate caratteristiche di forma e contenuto ma che, proprio
per quel “ALLA”, può essere fatta a Napoli come in qualunque altra parte
del Mondo (cosa che peraltro già avviene) e dunque senza tutela per il
territorio di produzione, che è base garante del lavoro dei nostri
produttori.
giovedì 10 dicembre 2009
Finalmente chiarezza sulla tipicità del cioccolato modicano. Si intraprende la strada del ‘Marchio Geografico Collettivo’ riconosciuto a livello europeo
Si è appena concluso l’incontro al Ministero delle Politiche Agricole
che ha visto il deputato Nino Minardo accompagnare la delegazione iblea,
composta dal Presidente della Camera di Commercio di Ragusa Pippo
Tumino, dal Segretario Generale Carmelo Arezzo, dal Presidente del
Consorzio di Tutela Antonino Spinello, dal Vice Presidente Carmelo Di
Lorenzo, dal consigliere provinciale Silvio Galizia e dal Vice Sindaco
di Modica Enzo Scarso, per affrontare la questione della salvaguardia
d’origine del cioccolato modicano. Nell’incontro fortemente voluto
dall’onorevole Minardo con i funzionari responsabili per la qualità dei
prodotti agricoli, ed in particolare con il Dr. Varese che segue da
tempo questa problematica, si è fatta finalmente chiarezza sull’iter che
si è portato avanti da anni senza giungere mai ad una reale e concreta
soluzione.
“Dispiace constatare che il lavoro fatto fino adesso rischia di non servire a nulla - dichiara Nino Minardo - Oggi, infatti, è stato ribadito che la strada del riconoscimento IGP per il cioccolato di Modica non è assolutamente percorribile e, come già accaduto per altri prodotti similari, la Comunità Europea respingerebbe tale richiesta non essendo il cioccolato inserito tra i prodotti che possono avere tale riconoscimento. L’incontro, piuttosto, è stato fondamentale per individuare un percorso alternativo - continua il Deputato - che potrebbe tutelare il cioccolato attraverso il ‘Marchio Geografico Collettivo’ riconosciuto a livello europeo. Tale marchio ha la funzione di informare il consumatore sull'origine, sulla natura e sulla qualità dei prodotti contrassegnati e può contenere dei nomi geografici impedendone quindi la sua produzione in altre località.
“Dispiace constatare che il lavoro fatto fino adesso rischia di non servire a nulla - dichiara Nino Minardo - Oggi, infatti, è stato ribadito che la strada del riconoscimento IGP per il cioccolato di Modica non è assolutamente percorribile e, come già accaduto per altri prodotti similari, la Comunità Europea respingerebbe tale richiesta non essendo il cioccolato inserito tra i prodotti che possono avere tale riconoscimento. L’incontro, piuttosto, è stato fondamentale per individuare un percorso alternativo - continua il Deputato - che potrebbe tutelare il cioccolato attraverso il ‘Marchio Geografico Collettivo’ riconosciuto a livello europeo. Tale marchio ha la funzione di informare il consumatore sull'origine, sulla natura e sulla qualità dei prodotti contrassegnati e può contenere dei nomi geografici impedendone quindi la sua produzione in altre località.
Iscriviti a:
Post (Atom)