venerdì 21 ottobre 2011

Anticipazione straordinaria dei trasferimenti statali per il Comune di Modica. Il Governo conferma la sua grande attenzione per questa Città

Ho appena ricevuto comunicazione dal Ministero degli Interni, che è stata autorizzata l’anticipazione straordinaria della quasi totalità dell’importo della III rata ordinaria dai trasferimenti verso gli enti locali, destinata al comune di Modica. Si tratta di una cifra che si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro ed il cui percepimento permetterà all’Amministrazione comunale di potere ottemperare ad impegni economici soprattutto verso quei dipendenti del ‘diretto’ e dell’indotto, la cui condizione economica è ben oltre i limiti della sopportazione.

Mi auguro per questo che, nella scaletta delle priorità che l’Amministrazione comunale di Modica ha in animo di stabilire per l’utilizzo di queste somme, ci sia appunto, il pagamento delle spettanze arretrate di quelle persone che hanno prestato la loro opera lavorativa per il comune e che da tempo -a volte immemore…- attendono le loro spettanze. In questo senso, i casi della protesta degli operatori ecologici nei giorni scorsi quanto piuttosto, l’occupazione dell’aula consiliare di ieri sera di altri lavoratori in sofferenza con arretrati da percepire, danno il senso compiuto di come debba essere il lavoratore il ‘centro’ dei pensieri di chi amministra Palazzo San Domenico.

Contestualmente, sottolineo positivamente la sensibilità mostrata in sede ministeriale da questo Governo, nel concedere in via del tutto straordinaria questa anticipazione di somme al comune di Modica, le cui difficoltà economiche sono ben note. E’ la conferma, semmai ce ne sia ancora di bisogno, che il Governo centrale ha attenzione importante per la nostra realtà e per la nostra gente e per le esigenze del nostro territorio.

giovedì 13 ottobre 2011

Paventata chiusura del Tribunale di Modica. L’on. Nino Minardo e l’on. Salvatore Torrisi chiedono al Ministro della Giustizia un confronto con il territorio

L’obiettivo del Governo di perseguire la rifunzionalizzazione della giurisdizione e la massima efficienza del sistema, assicurando la migliore allocazione delle risorse umane e strumentali delle sedi ed un effettivo risparmio di spesa, è certamente condivisibile ed indispensabile, ma la soppressione tout court di tutti i cosiddetti tribunali minori ancorata esclusivamente ad un mero dato numerico e applicata indiscriminatamente, non è sicuramente la soluzione idonea per raggiungere l’obiettivo prefissato. A tal fine abbiamo interrogato il Ministro della Giustizia Nitto Palma perché riteniamo necessario un confronto con il territorio, il contesto socio-economico di tutti gli uffici in cui si amministra la giustizia prima ancora che si possa decidere se abolire o meno un tribunale minore. Dall’esame dei flussi giudiziari relativi al quinquennio 2004/2008 si evidenzia come i tribunali con organico inferiore a venti giudici abbiano una capacità di smaltimento delle pendenze e delle sopravvenienze in molti casi migliore rispetto a tribunali di maggiori dimensioni.

Tra i tribunali con meno di 15 magistrati in organico, di cui si paventa la soppressione, vi è quello del Comune di Modica, un tribunale storico nel quale si registra il raggiungimento di quegli standard di qualità europei grazie alla rilevante capacità di smaltimento delle pendenze e delle sopravvenienze nonché ad un’efficiente gestione delle pendenze penali. In questo caso l’accorpamento anziché snellire farebbe registrare nuovi aggravi di spesa derivanti dalla necessità di locare ulteriori strutture edilizie, dall’adeguamento delle reti informatiche nonché dai maggiori costi per gli spostamenti del bacino di utenza. Si potrebbe valutare l’ accorpamento del tribunale di Modica con sedi distaccate minori, allargando in tal modo il bacino di utenza e ottimizzare, quindi, la distribuzione sul territorio del servizio giustizia, ma il tutto sempre tenendo conto dell’impatto che le modifiche delle circoscrizioni territoriali degli uffici giudiziari inquirenti e giudicanti hanno sui singoli territori.

martedì 11 ottobre 2011

Un’area moderata comune e condivisa per una provincia protagonista

Come soggetto politico, ritengo necessario fare una riflessione sul quadro politico provinciale nella fase attuale ed in proiezione futura ed affermo da subito di non essere disponibile (come non lo sono MAI stato) ad una politica campanilistica, fatta da chi vorrebbe il dibattito interno ad un partito come animato da tifoserie, dove il confronto diventa ring più o meno mediatico.

Un ‘fare’ che non condivido, non sposo né, tanto meno, metto in pratica. L’antipolitica che pervade il Paese (e questa provincia non ne è immune, anzi…), prende forza proprio da questi pessimi esempi che la politica offre; si nutre di essi e con essi alimenta la sua esistenza. Il fermento che si vede soprattutto nelle nuove generazioni, non va sottovalutato. Noi ABBIAMO IL DOVERE DI ANDARE OLTRE, riconquistare la fiducia della Gente attraverso progetti credibili di un rilancio vero della nostra Terra. Ecco perché ci vuole chiarezza di idee e di azioni. La mia, è quella del lavoro di insieme della politica moderata, fatta da partiti di centro e di centrodestra che hanno un sentire ed un agire comune ed alternativo alla sinistra. Partiamo da lì in vista delle prossime scadenze elettorali di primavera. Diamo voce a quell’elettorato moderato di cui io stesso faccio parte, che guarda ad un percorso politico alternativo alla sinistra e che mette assieme associazioni, partiti e movimenti con unico fine: la nostra provincia. La nostra intesa è, appunto, la sintesi di un progetto comune che è pronto, per il bene del nostro territorio a superare gli steccati divisori nazionali e regionali.

Un’area moderata comune e condivisa per una provincia protagonista


Come soggetto politico, ritengo necessario fare una riflessione sul quadro politico provinciale nella fase attuale ed in proiezione futura ed affermo da subito di non essere disponibile (come non lo sono MAI stato) ad una politica campanilistica, fatta da chi vorrebbe il dibattito interno ad un partito come animato da tifoserie, dove il confronto diventa ring più o meno mediatico. 

Un ‘fare’ che non condivido, non sposo né, tanto meno, metto in pratica. L’antipolitica che pervade il Paese (e questa provincia non ne è immune, anzi…), prende forza proprio da questi pessimi esempi che la politica offre; si nutre di essi e con essi alimenta la sua esistenza. Il fermento che si vede soprattutto nelle nuove generazioni, non va sottovalutato. Noi ABBIAMO IL DOVERE DI ANDARE OLTRE, riconquistare la fiducia della Gente attraverso progetti credibili di un rilancio vero della nostra Terra. Ecco perché ci vuole chiarezza di idee e di azioni. La mia, è quella del lavoro di insieme della politica moderata, fatta da partiti di centro e di centrodestra che hanno un sentire ed un agire comune ed alternativo alla sinistra. Partiamo da lì in vista delle prossime scadenze elettorali di primavera. Diamo voce a quell’elettorato moderato di cui io stesso faccio parte, che guarda ad un percorso politico alternativo alla sinistra e che mette assieme associazioni, partiti e movimenti con unico fine: la nostra provincia. La nostra intesa è, appunto, la sintesi di un progetto comune che è pronto, per il bene del nostro territorio a superare gli steccati divisori nazionali e regionali. 

martedì 4 ottobre 2011

Una proposta di legge per alleggerire i contribuenti dai gravami del fisco

L'attuale fase di crisi economica che attanaglia i cittadini e le imprese italiane rende indispensabile l’intervento del legislatore finalizzato ad introdurre misure normative finalizzate a venire incontro alle difficoltà finanziarie dei contribuenti. A tal fine ho presentato una proposta di legge che dia respiro a tutti coloro che hanno un debito verso l’erario eliminando costosi aggravi procedurali nella rateizzazione dei debiti tributari.

Il legislatore ha di recente inserito alcune modifiche che però vanno rinforzate. Il decreto legge n. 98 del 2011 ha previsto, infatti, modifiche ad alcuni istituti deflativi del contenzioso eliminando, in particolare, l’obbligo per il contribuente di prestazione di garanzia fideiussoria per fruire della rateizzazione del pagamento dei debiti tributari derivanti da accertamento con adesione o da conciliazione giudiziaria, qualora l’importo delle rate successive alla prima sia superiore a 50.000 euro. Le disposizioni contenute nella presente iniziativa legislativa sono volte ad estendere l’abrogazione dell’obbligo di garanzie fideiussorie e di ipoteca volontaria per poter accedere alla rateizzazione delle somme scaturenti dalla liquidazione automatizzata e dal controllo formale delle dichiarazioni. Ciò consentirà un ulteriore miglioramento della sostenibilità della pretesa tributaria e l’effettiva capacità del contribuente, alleggerito di onerosi gravami procedurali, di far fronte all’esborso richiesto.

Una proposta di legge per alleggerire i contribuenti dai gravami del fisco

L'attuale fase di crisi economica che attanaglia i cittadini e le imprese italiane rende indispensabile l’intervento del legislatore finalizzato ad introdurre misure normative finalizzate a venire incontro alle difficoltà finanziarie dei contribuenti. A tal fine ho presentato una proposta di legge che dia respiro a tutti coloro che hanno un debito verso l’erario eliminando costosi aggravi procedurali nella rateizzazione dei debiti tributari.

Il legislatore ha di recente inserito alcune modifiche che però vanno rinforzate. Il decreto legge n. 98 del 2011 ha previsto, infatti, modifiche ad alcuni istituti deflativi del contenzioso eliminando, in particolare, l’obbligo per il contribuente di prestazione di garanzia fideiussoria per fruire della rateizzazione del pagamento dei debiti tributari derivanti da accertamento con adesione o da conciliazione giudiziaria, qualora l’importo delle rate successive alla prima sia superiore a 50.000 euro. Le disposizioni contenute nella presente iniziativa legislativa sono volte ad estendere l’abrogazione dell’obbligo di garanzie fideiussorie e di ipoteca volontaria per poter accedere alla rateizzazione delle somme scaturenti dalla liquidazione automatizzata e dal controllo formale delle dichiarazioni. Ciò consentirà un ulteriore miglioramento della sostenibilità della pretesa tributaria e l’effettiva capacità del contribuente, alleggerito di onerosi gravami procedurali, di far fronte all’esborso richiesto.
Inoltre, la mia proposta, vuole modificare le misure sanzionatorie previste laddove il contribuente, sempre a causa della forte crisi della liquidità, si trova nell’impossibilità del pagamento delle rate entro la scadenza prevista. Le somme che l’agenzia delle entrate provvederà ad iscrivere a ruolo saranno sì gravate di oneri, ma in misura maggiormente equa.

Nel momento storico che l’Italia sta vivendo, i cittadini e le aziende si trovano di fronte a gravissime difficoltà economiche rispetto alle quali l’esposizione debitoria col fisco è diventata una problematica di natura sociale. I contribuenti, dunque, devono essere messi nella condizione di poter ristrutturare in maniera ragionevole le relative posizioni debitorie nei confronti dell’erario.