Non vi è dubbio che la sicurezza è uno dei temi maggiormente sentiti dai cittadini.
Di fronte alle paure provocate dal cambiamento sociale, cresce la
domanda di sicurezza in tutte le sue sfaccettature: sicurezza come
controllo del territorio dalla microcriminalità, sicurezza come
vivibilità, sicurezza nelle strade e sulla strada. Le brutte notizie di
problemi seri e drammatici in alcune comunità straniere (soprattutto
all’interno delle stesse…) che arrivano da Vittoria, generano paura e
preoccupazione. A Scicli gli episodi delinquenziali che avevano leso la
serenità di quella comunità, trovano oggi un argine anche dopo
l’elevazione a tenenza della locale caserma dei carabinieri, che ha
provocato un rafforzamento d’organico e con esso maggiore controllo
sulla città e sulla serenità pubblica.
Ma oggi la mia
preoccupazione è forte per i fatti successi nella città di Modica, La
tranquilla Modica racconta di incendi d’auto e cassonetti con
periodicità disarmante; in pieno centro, appena domenica scorsa, c’è
stata una rissa fra extracomunitari col sapore neppure troppo vago della
spedizione punitiva, forse legata ad un episodio successo qualche
attimo prima in viale Medaglie D’oro, anticamera del Corso Umberto, con
un tentativo di violenza carnale su una donna tunisina che camminava
insieme al bimbo piccolo, tentato da un marocchino. E i furti, gli atti
di vandalismo, e le aggressioni denunciate e tenute nascoste. Cosa sta succedendo in questa città che era esempio di calma e di serenità? Un’escalation di eventi criminosi a Modica che richiede maggiore attenzione.
È importantissimo osservare qualsiasi mutamento rispetto al consueto. Non allarmiamoci senza criterio di fronte a questi eventi, ma i segnali non sono da sottovalutare. E in attesa di capire meglio i mutamenti sociali di Modica, è necessario un maggiore coinvolgimento ideale di noi cittadini e operativo di chi è deputato al mantenimento dell’ordine pubblico, l’istituzione ad ogni livello. Dal sindaco, ai vigili urbani, a polizia e carabinieri. Nessun timore a denunciare o a segnalare azioni anomale o sospette perché è un nostro diritto/dovere; per impedire, insomma, che queste azioni prendano il sopravvento sul “quieto vivere”, tanto da ingenerare incertezza ed insicurezza.
L’invito alle forze dell’ordine è di continuare ad operare, così come hanno fatto fino adesso, a difesa della legalità; attivare il sistema di videosorveglianza; garantire i controlli anche attraverso le forze di presidio già in organico a Palazzo San Domenico. Ma soprattutto far crescere la consapevolezza nei cittadini che la loro sicurezza passa, e non può essere altrimenti, attraverso il loro essere attori dell’evoluzione sociale. Sono tutti elementi fondamentali per dare alla città quel senso di tranquillità che è venuto meno nelle ultime settimane. È operando insieme che si raggiungono i migliori risultati… anche nella sicurezza!
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