martedì 17 maggio 2016

Potenziare i servizi di guardia medica soprattutto dove non ci sono presidi ospedalieri.




È fondamentale  garantire la continuità  e le prestazioni assistenziali per i cittadini ed offrire servizi sanitari adeguati;per questo sono intervenuto sul tema delle guardie mediche: non solo il loro mantenimento ma soprattutto il  loro potenziamento.  

Attraverso un atto parlamentare ho chiesto una modifica all’art. 8 del decreto-legge in materia di guardie mediche al fine di potenziarle   in particolare  in quei  comuni dove non ci sono ospedali. La modifica richiesta ha l’obiettivo di assicurare , in zone disagiate, un servizio di guardia medica che tuteli la salute dei cittadini e garantisca le prestazioni assistenziali agli stessi; il potenziamento di questi presidi sanitari, inoltre, aiuta a superare gli inconvenienti derivanti da un eccessivo ricorso da parte dei pazienti al pronto soccorso. Il tutto favorisce, in accordo  con la categoria dei medici di medicina generale, un’organizzazione dei servizi più capillare in modo da soddisfare le richieste dei cittadini, anche ai non residenti, a garanzia dell’assistenza sanitaria anche per situazioni che rivestono carattere di urgenza negli orari di lavoro in cui non sono disponibili i medici di assistenza primaria ed i pediatri di libera scelta.

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