venerdì 5 aprile 2013

Spending review anche per gli istituti penitenziari, atto che rischia di dare il colpo mortale ad un sistema già al collasso, per sovraffollamento delle carceri e per la carenza d’organico.


I tagli messi in atto in questi mesi dal Governo Monti per certi aspetti sono stati deleteri perché operati senza una logica che mettesse in evidenza le esigenze dei territori, la loro storia, cultura e tradizioni.
Ultimo in ordine di tempo il decreto con cui il Ministro Severino ha stabilito i criteri della riorganizzazione delle carceri. In Sicilia, tra gli altri, come abbiamo appreso in queste settimane è prevista la chiusura del carcere di Modica e questo sicuramente lascia l’amaro in bocca in quanto è evidente che i tagli sono effettuati astenendosi dalle valutazioni di ogni realtà locale, piccola o grande che sia.

Sarebbe stato opportuno fare una scelta del genere solo se il nostro comprensorio avesse già a disposizione una struttura efficiente e riorganizzata in grado di accogliere più detenuti, ma così non è. Per questo motivo è irragionevole tale scelta che ripeto penalizza ancora una volta il nostro territorio e soprattutto ritengo che gli oneri a carico dello Stato siano sempre gli stessi, forse maggiori.
La conferma a questa mia riflessione è avvalorata dalle motivazioni contenute nel decreto riguardo il piano di riorganizzazione delle case circondariali firmato il I febbraio 2013 dal Ministro Paola Severino.  La motivazione principale che porta alla soppressione del carcere di Modica, cosi come quelli di Nicosia e Mistretta, è l’ubicazione degli stessi in monumentali strutture conventuali riconvertite in carceri ma che sono di piccole dimensioni potendo ospitare al massimo 43 detenuti, per cui una loro eventuale riconversione in Case di Reclusione, come vuole l’Ordinamento Penitenziario, comporterebbe oneri abbastanza eccessivi per l’Erario. Inoltre il decreto esplicita che questa decisione è stata presa in funzione dell’ apertura di nuovi padiglioni detentivi a Palermo, ad Agrigento e alla ristrutturazione della casa circondariale di Ragusa, ma peccato che ancora non si sanno tempi e modi. Alla luce di ciò sarebbe opportuno rivedere tutta la questione, e di questo sarò parte attiva presso il Ministero della Giustizia, affinchè prima di ogni drastica decisione il riordino delle carceri avvenga secondo altri criteri che non siano quelli previsti dal decreto. E’ certo infatti che se dovesse passare questa linea, in una prima fase i costi aumenterebbero e si verrebbero a creare ulteriori problemi uniti a quelli già esistenti, il sovraffollamento delle carceri ed un organico sempre minore e non mi riferisco solo alla polizia penitenziaria ma anche a tutti gli operatori:educatori, medici, assistenti sociali, psicologi.
Per questo ritengo necessario che prima si pensi ad una struttura adeguata nel nostro comprensorio e poi si può pensare ad altro. Purtroppo il leitmotiv del governo Monti è sempre lo stesso: laddove vi sono carenze, e comunque non è il caso di Modica,  anziché potenziare e migliorare si pensa solo a sopprimere massacrando di fatto lo stato sociale esistente sulla base di un pseudo risparmio che si traduce in un disservizio in termini di sicurezza e di perdita di diritti.

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