martedì 30 aprile 2013

"Il discorso pronunciato alla Camera dal premier Letta è stato giudicato positivamente dal Pdl. Il motivo è semplice: tutti gli otto punti del programma presentato da Berlusconi sono stati recepiti e sono diventati, anzi, parte integrante dell'azione di governo".


Ecco gli otto punti a raffronto con le frasi del presidente del consiglio.

1. Abrogazione dell'Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole e restituzione degli importi versati nel 2012.
"Bisogna superare l'attuale sistema di tassazione della prima casa, intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo al Governo e al Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti”.

2. Revisione dei poteri di Equitalia, con particolare riferimento alle sanzioni e alle maggiorazioni di interessi e ai meccanismi di rateizzazione
"Coniugare una ferrea lotta all'evasione con un fisco amico dei cittadini senza che la parola Equitalia debba provocare dei brividi quando viene evocata "

3. Riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, di una detrazione (sotto forma di credito d'imposta) per i primi 5 anni dei contributi relativi ai lavoratori assunti, che, a loro volta, saranno esentati dall'IRPEF sul salario percepito
"Ridurre le tasse sul lavoro, in particolare su quello stabile e quello per i giovani neoassunti. Aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato, con defiscalizzazioni o con sostegno ai lavoratori con bassi salari, condizionati all'occupazione, in una politica generale di riduzione del costo del lavoro e del peso fiscale".

4. Ai fini dello svolgimento di ogni tipologia di attività di impresa, passaggio dalle autorizzazioni burocratiche ex ante ai controlli ex post.
"La burocrazia non deve opprimere la voglia creativa degli italiani ed è per questo che bisognerà rivedere l'intero sistema delle autorizzazioni, per snellire le procedure ed avere fiducia in chi ha voglia di investire, creare e offrire posti di lavoro".

5. Abolizione dei contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici.
"Pensate ai rimborsi elettorali: tutte le leggi introdotte dal 1994 ad oggi sono state ipocrite e fallimentari, non rimborsi ma finanziamento mascherato. Il sistema va rivoluzionato. Partiamo, dunque, dal finanziamento pubblico ai partiti abolendo la legge approvata e introducendo misure di controllo e di sanzione anche sui gruppi parlamentari e regionali; occorre, poi, avviare percorsi che finalmente consegnino la libera scelta del cittadino, con opportuni interventi sul versante fiscale, la contribuzione all'attività politica dei partiti".

6. Riforma del sistema fiscale.
"Bisogna altresì chiudere rapidamente la partita del federalismo fiscale rivedendo il rapporto fiscale tra centro e periferia, salvaguardando la centralità dei territori delle regioni e valorizzando le autonomie speciali. La riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo continuo e a tutto campo”.

7. Riforma dell'architettura istituzionale dello Stato.
"L'obiettivo complessivo è quello di una riforma che riavvicini i cittadini alle istituzioni. Dobbiamo superare il bicameralismo paritario per snellire il processo decisionale ed evitare ingorghi istituzionali, affidando ad una sola Camera il compito di conferire o revocare la fiducia al Governo. Dobbiamo, quindi, istituire una seconda Camera - il Senato delle regioni e delle autonomie - con competenze differenziate e con l'obiettivo di realizzare compiutamente l'integrazione dello Stato centrale con le autonomie. Bisogna riordinare i livelli amministrativi e abolire definitivamente le province”.

8. Riforma della giustizia.
"Un importante argomento di contesto concerne la giustizia, in quanto solo con la certezza del diritto gli investimenti possono prosperare. Questo ovviamente riguarda innanzitutto l'impegno alla moralizzazione della vita pubblica, alla lotta alla corruzione che distorce regole e incentivi. E questo riguarda la giustizia nel suo complesso: la giustizia deve essere giustizia innanzitutto per i cittadini. La ripresa ritornerà anche se i cittadini e gli imprenditori italiani e stranieri saranno convinti di potersi rimettere con fiducia ai tempi e al merito delle decisioni della giustizia italiana e tutto questo funzionerà se la smetteremo di avere una situazione carceraria intollerabile ed eccessi di condanne da parte della Corte dei diritti dell'uomo”.

E ancora.
Blocco dell'aumento Iva dal 21 al 22 per cento che doveva scattare a luglio. Una misura chiesta a gran voce dal mondo del commercio e della produzione per rilanciare consumi ormai a picco, e naturalmente essenziale per il bilancio delle famiglie.

In Europa con pari dignità. Basta con l'avallo preventivo della Germania e con le misure sotto dettatura. Questo non significa né mani bucate né ignorare i vincoli di bilancio (del resto il governo Monti aveva aumentato il debito di ben dieci punti), ma interpretare il rigore in modo mirato e intelligente. Per esempio, collocando gli investimenti strategici, specie in infrastrutture, fuori dai parametri europei. E soprattutto facendo tornare il credito bancario alle imprese e alle famiglie.

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