A seguito della mia interrogazione parlamentare presentata il 9 aprile scorso al Ministro della Giustizia riguardo la chiusura del carcere di Modica, ho avuto un'interlocuzione con direttore generale delle risorse, dei beni e dei servizi del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dott. Alfonso Sabella.
In attesa dell’insediamento del nuovo Governo ho richiesto che la struttura di Modica non deve chiudere fino a quando il carcere di Ragusa non sarà riqualificato, ristrutturato e ingrandito, questo sarà possibile grazie ai 71 milioni di euro a disposizione del commissario straordinario per il piano carceri dov’è è previsto l’inserimento dell’Istituto Penitenziario di Ragusa. Importante rassicurazione questa pervenuta dal dott. Sabella, insieme a quella riguardante gli agenti di polizia penitenziaria che non saranno trasferiti in altra sede se non quella di Ragusa allorquando il carcere di Modica chiuderà.
Si è ipotizzata inoltre, su suggerimento di Sabella, la possibilità di mantenere una parte del presidio di Modica cambiando veste giuridica, in accordo con il territorio e gli enti locali, attraverso l’istituzione di una casa famiglia protetta per detenute con bambini o ancora una struttura per cittadini stranieri agli arresti domiciliari che non hanno un posto dove andare per scontare questo tipo di pena. In questo modo, da un lato viene mantenuto un presidio di legalità e dall’altro una parte della struttura monumentale di grande pregio sarebbe restituita alla città.
E’ una possibilità questa molto interessante anche sotto l’aspetto sociale ed è per questo che faccio appello agli altri parlamentari della provincia di Ragusa per avviare insieme una collaborazione che possa portare a mantenere il presidio di legalità a Modica anche in altra veste giuridica che significherebbe altresì mantenimento dei livelli occupazionali.
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