venerdì 12 aprile 2013

Le piccole e medie imprese vivono un momento di crisi che può essere relazionata in modalità effetto-causa della situazione economica e sociale generale.


Davanti ad una crisi in cui l’economia recede, dove la circolazione finanziaria è praticamente inesistente e le politiche economiche generali si traducono in moltiplicative della recessione verso i ceti medio e piccoli, con aumento delle fasce di povertà e di precarietà, chi ci rimette altresì sono in particolare le PMI. Una situazione che genera smarrimento tra gli imprenditori, incertezza, depressione per mancanza di vie d’uscita.

E’ una questione sociale molto delicata e preoccupante che deve assolutamente essere presa, a tutti i livelli, in grande considerazione perché sta portando allo stremo imprenditori, lavoratori e quindi tante famiglie. E’ un dramma questo che si aggiunge alla mancanza di lavoro; lo stato di crisi delle piccole e medie imprese richiede interventi urgenti ed il massimo dell’impegno per garantire occupazione e sviluppo.
In Sicilia ed in provincia di Ragusa la situazione è pesante e difficile; negli ultimi quattro si è registrato incessante un andamento decrescente del numero delle imprese, una netta e preoccupante inversione di tendenza, rispetto al decennio precedente, che fa emergere una crisi tra le più drammatiche mai registrate.
L’analisi dell’attuale realtà economica porta all’incombente necessità di valorizzare le PMI avviando azioni amministrative, politiche e legislative per il loro sostegno. Purtroppo lo stallo del governo nazionale sta maggiormente aggravando una situazione che avrebbe invece bisogno di forte attenzione sotto l’egida di un Governo stabile e fattivo sull’emergenza sociale che viviamo tutti i giorni. 
Credito, rimodulazione dei fondi UE, allontanamento della riscossione fiscale e funzionamento della burocrazia sono i punti di forza su cui occorre intervenire per salvare la rete delle piccole e medie imprese e tutto quello che ad esse è collegato. In tutto questo grande responsabilità è attribuita ai mancati pagamenti della P.A alle imprese che hanno bloccato di fatto la crescita, l’occupazione ed aumentato i tassi di disoccupazione. A questo proposito il decreto varato  dal Governo sulla liquidazione dei debiti da parte della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese dovrebbe permettere loro di cominciare ad incassare un po’ di crediti arretrati dallo Stato. Un decreto varato con molto ritardo dal Governo Monti considerato che i debiti in poco tempo hanno ucciso oltre 15 mila imprese italiane con la perdita di 60 mila posti di lavoro. Il decreto, comunque, se messo in atto in modo tempestivo e serio, può risolvere diversi problemi di cassa anche dei comuni della provincia di Ragusa che si trovano in serie difficoltà economiche, come il comune di Modica.
Indirizzare urgenti interventi concreti sono la base giusta per la maggiore valorizzazione delle piccole e medie imprese per la creazione di sviluppo e per la loro rinascita, elementi divenuti necessità e non possibilità! 



Nessun commento:

Posta un commento