martedì 16 aprile 2013

“Questione precari siciliani: ogni utile iniziativa per dare un futuro ai 18.500 precari siciliani; è una battaglia che non ha colore politico ed è importante fare squadra per raggiungere l’obiettivo”.


La stabilizzazione dei precari è LA PRIORITA’ da affrontare per dare dignità lavorativa a tante persone che da molti anni chiedono contratti definitivi. Come ben si sa in Sicilia dal 1988 una vastissima platea di giovani, dopo aver sperimentato le più svariate forme di lavoro atipico e dopo anni di rivendicazioni sindacali ha ottenuto la possibilità di iniziare un nuovo percorso tramite la stipula di un contratto a tempo determinato.

Gli enti locali territoriali, forti della presenza del personale precario da oltre 20 anni hanno rinunciato ad attivare procedure concorsuali ed hanno continuato ad utilizzare i precari in posizioni anche strategiche ed apicali. Oggi ci ritroviamo di fronte all’angoscia che vivono questi lavoratori, 18.500 in Sicilia, a causa di un’eventuale mancata concessione della proroga oltre il 31 luglio da parte del legislatore nazionale. 
E’ un’altra emergenza sociale perché l’assenza di proroga con la conseguente fuoriuscita dalla condizione di precariato di migliaia di lavoratori implica, in primo luogo, l’impossibilità per gli stessi di trovare, nella maggior parte dei casi ed in ragione dell’età anagrafica, altri adeguati impieghi  ed in secondo luogo verrebbero penalizzati, in moltissimi enti, settori strategici quali servizi tecnici, amministrativi, sociali, assistenziali, scolastici che ad oggi sono coperti da gran parte del personale a tempo determinato  che ha già sostituito il personale  a tempo indeterminato andato in quiescenza. 
Da parte mia metterò in atto ogni utile iniziativa parlamentare che possa dare un futuro ai 18.500 precari siciliani  che si trovano in questa situazione. E’ una battaglia che non ha colore politico ed auspico che l’intera classe dirigente siciliana sappia fare squadra per raggiungere l’obiettivo.
Per questo a tutti i livelli è importante battersi ed intervenire in questo senso; è un atto dovuto; tutti devono avere parità di trattamento, fattore questo stabilito in sede europea per cui i lavoratori temporanei devono beneficiare delle medesime condizioni e, soprattutto, degli stessi diritti dei lavoratori a tempo indeterminato.
A questo punto è improcrastinabile una legge di stabilizzazione dei precari all’interno di un quadro normativo nazionale e venga superato così il dramma “precariato”, problema cronico per cui occorre assumere immediate misure per il riconoscimento della “parità di trattamento”.
 Avere un Governo forte e stabile significa anche questo, ovvero trovare l’urgente soluzione all’ annoso problema agevolando il processo di stabilizzazione finalizzato anche a riconoscere e valorizzare le competenze professionali sviluppate dai dipendenti che prestano servizio negli enti locali da oltre 20 anni.

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