mercoledì 18 settembre 2013

Escalation criminosa a Modica. Attivarsi immediatamente per bloccare questa grave emergenza; è importante raccogliere il grido d’allarme dei commercianti, imprenditori ed artigiani esasperati dal fenomeno.

E’ importante raccogliere il grido d’allarme e preoccupazione dei commercianti, imprenditori artigiani e cittadini di Modica riguardo ai gravi fatti di escalation criminale in città culminati ieri con la sparatoria tra una guardia giurata e dei rapinatori che per la terza volta hanno tentato di rubare, una volta andati a segno, in un noto esercizio commerciale.

E’ un fenomeno tristemente  nuovo per la città di Modica dove scippi in pieno giorno, furti in esercizi commerciali e nei presidi sanitari, rapine non solo nelle attività ma anche negli istituti di credito riempiono le cronache di  una città che oggi è tutt’altro che tranquilla.
E’ una situazione di vera e propria emergenza ed è importante che anche le istituzioni cittadine si attivino immediatamente attraverso un tavolo di emergenza per il ripristino delle condizioni di sicurezza per la città. Il tessuto economico produttivo del nostro territorio è molto preoccupato e soprattutto questi atti delinquenziali stanno mettendo in ginocchio i vari settori. 
Sono certo che S.E il Prefetto di Ragusa si è già attivato per affrontare quest’altra emergenza al fine di tutelare il nostro territorio e reprimere sul nascere questi fenomeni criminali. 
E’ senza dubbio fondamentale l’impiego di un maggior numero di uomini e mezzi per il ripristino delle condizioni di sicurezza per la collettività. Nella nostra provincia stiamo pagando cara l’emergenza immigrazione clandestina di Pozzallo per la quale, giustamente, è impiegato un maggior numero di forze per l’ordine pubblico per la sorveglianza del centro di prima accoglienza, ma non basta, considerato che anche il comune di Pozzallo recrimina maggiore sicurezza legata agli sbarchi clandestini.
Sono necessarie straordinarie misure per uno straordinario fenomeno che va bloccato per non compromettere ulteriormente l’economia e l’immagine delle nostre città che sono mete turistiche privilegiate.


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