martedì 28 maggio 2013

“Stop ai finanziamenti per l’imprenditoria giovanile da Invitalia spa, ex Sviluppo Italia, per esaurimento delle risorse finanziare. Non si può permettere il blocco di uno sviluppo produttivo che ha dato ampie possibilità ai giovani di investire pur non avendo capitali propri”.

Mio intervento in merito alle pessime notizie di queste settimane sul fronte dei finanziamenti agevolati per start up ed imprenditoria  giovanile.
Le pessime notizie riguardano l’annuncio tramite Gazzetta Ufficiale di Invitalia spa (ex Sviluppo Italia) dell’esaurimento della dotazione delle risorse finanziarie per le misure di finanza agevolata ditta individuale e microimpresa, finanziamenti agevolati per startup ed imprenditoria giovanile. La notizia non è delle migliori in questo momento di forte crisi e di poche prospettive per i giovani. 

I giovani, infatti, avrebbero potuto, come già accaduto fino a qualche mese fa,  avviare un’ attività anche senza la possibilità di investire capitali propri. Vista la gravità della situazione che non permetterà di presentare nuove domande di ammissione alle agevolazioni per l’autoimprenditorialità mi sono rivolto ai Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico affinchè si possano verificare i motivi per cui si è arrivati allo stop che è sicuramente un durissimo colpo per l’imprenditoria, soprattutto quella giovanile. Bisogna intervenire immediatamente e rimettere in moto la macchina dei finanziamenti agevolati. Non possiamo permettere che vengano abbandonate ed emarginate le competenze e le professionalità di giovani soprattutto delle aree più svantaggiate del nostro Paese. Sono diversi infatti anche in Sicilia i giovani imprenditori che hanno avviato attività grazie ai finanziamenti agevolati. Bisogna mettere mano alla dotazione finanziaria di queste misure agevolative; è doveroso dare un futuro alle nuove generazioni e favorire il futuro produttivo del nostro paese.
Rimettere in moto la macchina dei finanziamenti agevolati vuol dire sviluppo e crescita: lo Stato non ci perde nulla. In conclusione solo un esempio: su 100 euro ipotetici concessi, 50 vengono restituiti con un mutuo agevolato mentre gli altri 50 sono a fondo perduto. In questo modo si genera Iva, Irpef e soprattutto posti di lavoro e progresso dell’indotto.
In un momento in cui il posto fisso non esiste più e che la politica clientelare è un modello che fa parte dei vecchi steccati e di vecchie logiche non più perseguibili è importante che i giovani siano sollecitati ad “inventarsi” un lavoro ma nel contempo lo Stato deve fare il possibile per dare loro un concreto sostegno e una base per realizzare tutto ciò.

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