La Sicilia è una zona ricca di tradizioni, grazie al suo grande intreccio di civiltà, culture, dominazioni diverse, con una grande vocazione artigianale. Purtroppo anche per questo settore la crisi è sempre più forte che interessa altresì la provincia di Ragusa dove si registra una notevole percentuale di chiusura di imprese e un impoverimento di quelle che ancora resistono.
Non esistendo, inoltre, un ricambio generazionale la situazione è sempre più critica.
I dati in Sicilia del 2012 sono allarmanti considerato che tra le imprese artigiane che hanno aperto e quelle che hanno chiuso si registra un saldo negativo di 1.064 unità: vi sono state infatti 5.131 iscrizioni alle Camere di Commercio dell’isola e 6.195 cessazioni.
Per questo motivo il neo Ministro allo Sviluppo Economico, che sarà sollecitato con proposte di legge ed iniziative parlamentari urgenti, dovrà mettere in atto interventi di programmazione e misure forti ed efficaci che non possono essere rinviate.
Le proposte, fra tutte, quelle del pagamento urgente dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese ed un piano di riduzione delle tasse nonché agevolazioni ed incentivi per i giovani che vogliano intraprendere un’attività artigianale cosi come già da me proposto in un ddl a favore dell’imprenditoria giovanile in agricoltura. Investire sulla formazione dei giovani è importante affinchè possano istruirsi sull’artigianato di qualità; mettere in atto incentivi legislativi che favoriscano la ripresa del settore anche attraverso incentivi economici e l’utilizzo di materiali tipici locali per risollevare l’economia comprensoriale, sono tutte proposte di interventi da attuare nell’immediato per risollevare un settore tra i più importanti della nostra provincia. A tal proposito sto lavorando, insieme ad altri colleghi parlamentari, su alcune proposte parlamentari riguardo ad azioni urgenti e necessarie per il comparto.
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