Con
dispiacere assisto e seguo in queste settimane la situazione difficile e
delicata di decine di famiglie con persone, soprattutto bambini, colpite da
malattie gravissime, rare ed incurabili che hanno scelto di affidarsi a
percorsi terapeutici a base di cellule staminali mesenchimali, mai sperimentati
secondo le procedure stabilite dalle norme europee ed italiane e non condivisi
dalla comunità scientifica.
Le
famiglie, e lo abbiamo visto più volte, dichiarano sempre che i loro cari ne
traggono giovamento per cui ritengono che questo tipo di cura funziona e dà una
possibilità in più.
Adesso
il decreto Balduzzi sarà in discussione alla Camera dei Deputati e c’è,
naturalmente, apprensione per le modifiche apportartate al testo rispetto a
quello approvato al Senato e che non soddisfano le famiglie.
E’
importante che si tenga conto da una parte dell’esigenza forte delle famiglie
espressa pubblicamente con estrema determinazione, di continuare un percorso
già iniziato per i loro malati ma anche nel rispetto della normativa vigente e
degli indispensabili requisiti di sicurezza che lo Stato, naturalmente, deve
porre in essere; nel contempo lo stesso Stato non deve svolgere una funzione di
ostacolo ma di controllo e questo deve far sì che non si allunghino i tempi per
accedere alle cure e di continuarle efficacemente da parte di chi ha già
iniziato questo percorso. Il rigore scientifico sì ma la vicinanza alle
famiglie è fondamentale; non devono essere lasciate sole dalle istituzioni e
devono avere il massimo ascolto dagli organi competenti a garanzia del diritto
alla salute per tutti indistintamente.
Nessun commento:
Posta un commento