mercoledì 20 giugno 2012

Il “precariato” in Italia non può essere risolto… Eliminando i precari!

Mi rivolgo al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per una problematica che investe molti insegnanti di sostegno della provincia iblea e di tutto il territorio nazionale: il ‘precariato’. I docenti precari specializzati nelle attività didattiche di sostegno che si trovano in servizio nelle scuole per l'istruzione e la formazione dei diversamente abili, rischiano di perdere il posto per una recente decisione del Ministero.

Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole riduzione nell’organico degli insegnanti dopo i ‘tagli’ della riforma Gelmini, con la conseguenza che molti docenti sono risultati in soprannumero. Per arginare questa situazione il Governo ha emanato il Decreto direttoriale n. 7 del 16/04/2012 che consente (o costringe…) tali insegnanti, ad essere ‘riconvertiti’ seguendo un breve corso on-line per avere l’abilitazione e lavorare con gli alunni disabili. Agendo in questo modo, il ‘Governo Monti’ ha decretato la cancellazione di tantissimi posti sottratti a docenti di sostegno, ormai altamente qualificati. Infatti, con la partecipazione a questi corsi, i docenti ‘in esubero’ sarebbero in tutto equiparati a quanti hanno già fatto un lungo percorso formativo, che sarebbe così sminuito se non del tutto vanificato. Ho avuto modo di incontrare i docenti che svolgono oggi attività di sostegno, riscontrandone il giusto malessere per un provvedimento iniquo e comprendendo gli assoluti livelli d’eccellenza raggiunti, attraverso lunghe specializzazioni come i corsi biennali di 1280 ore o i corsi di laurea in scienze della formazione primaria, affiancati ai lunghi tirocini; e tutto questo, facendosi loro stessi ‘carico’ di spese per nulla parche.

Il ‘precariato’ è un problema serio e grave che l’Italia si trascina da tempo, senza riuscire a trovare soluzione agli errori macroscopici che la politica clientelare ha commesso; ma trovo ingiusta e paradossale la soluzione individuata oggi dal MIUR che elimina il precariato, eliminando professionalmente i precari. Gettare via l’acqua sporca col bambino dentro, è l’errore più grande che si possa fare! Non si possono mandare a casa docenti di sostegno che tali sono da venti anni ed anche più, prima studiando, poi formandosi, quindi seguendo master e corsi pluriennali fino ad assumere professionalità tale da riuscire a ‘formare’ scolasticamente tanti ragazzi diversamente abili. Oggi, sarebbero chiamati non solo ricominciare da zero, ma anche senza alcuna prospettiva. “Chi ci darà un lavoro a 40, 50 anni?”. Questo quello che mi hanno detto; ed è’ facile essere d’accordo con loro. Ho chiesto al Ministro di individuare un provvedimento che dia loro il giusto riconoscimento, tranquillizzando - fatto non secondario - i genitori dei ‘loro’ ragazzi e le associazioni che chiedono docenti ‘di sostegno’ formati e specializzati. Si facciano altre norme per la tutela dei docenti in soprannumero che potrebbero essere impiegati in altre mansioni ugualmente importanti e sempre in ambito scolastico o in enti pubblici attraverso procedure di mobilità.

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