sabato 30 giugno 2012

“Lo scalo di Comiso ha bisogno di unità d’intenti e d’azione, senza ‘prime donne’ ma con un gioco di squadra e d’assieme”

E’ mortificante ma è parimenti necessario, constatare come solo un’inchiesta giudiziaria smuova lo stallo attorno all’apertura dell’Aeroporto di Comiso. Sottolineo con favore l’azione della Guardia di Finanza tesa a far chiarezza sugli ‘sprechi’ che un’inopinata chiusura, come quella che pervicacemente continua ad esserci per lo ‘scalo’ ibleo, sta provocando.
Il problema è sempre lo stesso, l’atavica sordità che il Governo continua ad assumere di fronte alle legittime richieste di chiarezza che arrivano dalla nostra gente ed in qualunque forma.
Anche quella di proteste che più volte sono state portate avanti e che, purtroppo, lasciano il tempo che trovano come è stato ampiamente dimostrato dalla storia recente; che magari servono a fini elettorali e ‘promozionali’, cosa normale per chi fa politica, ma che non hanno sortito e certo non sortiranno effetti desiderati in buona fede ma purtroppo mai realmente concretati.
Insomma, per scardinare la ‘difesa’ muta ad oltranza del Governo Monti sulla questione, non serve il ‘Balotelli’ di turno ma un’azione d’assieme che non prevede ‘prime donne’ e finalizzatori ma solo compattezza ed univocità! C’è bisogno di un’azione territoriale corale per continuare a sollecitare il Governo rispetto alle sue scelte che non ci convincono e ad ai suoi silenzi fastidiosi, colpevoli ed ingiustificabili.
Sosterrò personalmente e chiederò ai colleghi di farlo, gli emendamenti in Senato che puntano a dare uno scossone verso l’apertura dell’aeroporto di Comiso, che servono a ricordare al Governo che l’aeroporto di Comiso esiste e non è entità astratta ma documentata e documentabile, pur sapendo che la strada scelte è utile ma non risolutiva della questione.

lunedì 25 giugno 2012

Elezioni regionali: una sana competizione per una nuova classe dirigente che abbia l’entusiasmo per avviare una vera e propria rigenerazione


In vista delle prossime elezioni regionali di ottobre, se confermate, abbiamo già iniziato un confronto con la nostra classe dirigente presente su tutto il territorio provinciale con l’unico obbiettivo di far partire il processo di rigenerazione attraverso la scelta di candidati che abbiano l’entusiasmo e la serietà per rappresentare al meglio la nostra terra. Mai come adesso ci sono tutte le condizioni praticabili.

Gli eventi politici regionali delle ultime settimane ci dimostrano che il nostro partito a Ragusa potrà puntare sulla formazione di una lista fatta da figure nuove. Non avendo uscenti, infatti, siamo nella condizione di dare vita ad una sana ed interessante opera di coinvolgimento.

Una sanissima competizione interna che metterà in prima linea il meglio delle nostre intelligenze, che hanno nella freschezza delle idee e nella voglia di partecipare e di lavorare per la nostra provincia, la ‘stella polare’ del loro impegno.

Una opportunità straordinaria in un percorso di rigenerazione della politica che ci siamo posti come traguardo da raggiungere presto, fondando il nostro impegno sulla scorta degli errori commessi, sull’obbligo di non ripeterli e sulla voglia di ‘svecchiare’ i nostri ranghi, dando priorità a chi finalmente avrà l’occasione di ‘scendere in campo’ con pari opportunità e con la spinta che proviene dal suo impegno e dalle sue capacità.

giovedì 21 giugno 2012

“Il Ministro Passera dichiara che siamo vicini a soluzioni per l’aperura dello scalo”. Speriamo bene!

Con la cautela necessaria di fronte alle notizie che arrivano da Roma e che riguardano l’aeroporto di Comiso, sottolineo con favore la comunicazione fatta oggi dal Ministro Corrado Passera in sede di Commissione Trasporti alla Camera a proposito del futuro dello scalo ibleo.

Il Ministro infatti, sollecitato dal collega Enzo Garofalo componente della Commissione Trasporti, ha comunicato che la questione è in queste ore all’attenzione del Governo e che ci sono in vista novità importanti e confortanti.
Questo fatto fa positivamente il paio con la lettera inviata allo stesso Ministro Passera dal Direttore Generale del Ministero Infrastrutture dottor Mario Pelosi, il quale chiede al ministro di inserire l’aeroporto di Comiso nel nuovo contratto di programma in considerazione del fatto che la Legge 102/2009 ha stanziato le somme per adeguamenti infrastrutturali in sei aeroporti italiani e tra di essi -grazie all’approvazione all’epoca di un mio emendamento specifico- anche Comiso  e che entro il 31 dicembre 2012 dovrà essere approvato il nuovo ‘Piano nazionale degli aeroporti’ che, secondo le previsioni, considera proprio Comiso nel novero degli aeroporti facenti parte della rete aeroportuale nazionale.

Quest’ultima proposta l’avevo già fatta io il 1 giugno 2011. Speriamo bene!

mercoledì 20 giugno 2012

Il “precariato” in Italia non può essere risolto… Eliminando i precari!

Mi rivolgo al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per una problematica che investe molti insegnanti di sostegno della provincia iblea e di tutto il territorio nazionale: il ‘precariato’. I docenti precari specializzati nelle attività didattiche di sostegno che si trovano in servizio nelle scuole per l'istruzione e la formazione dei diversamente abili, rischiano di perdere il posto per una recente decisione del Ministero.

Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole riduzione nell’organico degli insegnanti dopo i ‘tagli’ della riforma Gelmini, con la conseguenza che molti docenti sono risultati in soprannumero. Per arginare questa situazione il Governo ha emanato il Decreto direttoriale n. 7 del 16/04/2012 che consente (o costringe…) tali insegnanti, ad essere ‘riconvertiti’ seguendo un breve corso on-line per avere l’abilitazione e lavorare con gli alunni disabili. Agendo in questo modo, il ‘Governo Monti’ ha decretato la cancellazione di tantissimi posti sottratti a docenti di sostegno, ormai altamente qualificati. Infatti, con la partecipazione a questi corsi, i docenti ‘in esubero’ sarebbero in tutto equiparati a quanti hanno già fatto un lungo percorso formativo, che sarebbe così sminuito se non del tutto vanificato. Ho avuto modo di incontrare i docenti che svolgono oggi attività di sostegno, riscontrandone il giusto malessere per un provvedimento iniquo e comprendendo gli assoluti livelli d’eccellenza raggiunti, attraverso lunghe specializzazioni come i corsi biennali di 1280 ore o i corsi di laurea in scienze della formazione primaria, affiancati ai lunghi tirocini; e tutto questo, facendosi loro stessi ‘carico’ di spese per nulla parche.

giovedì 14 giugno 2012

Lontano dai vecchi giochi di chi vuole dividere, vicino alla nuova politica

In questi giorni, e fino a stamattina, leggendo le ‘ultime’ notizie della politica regionale in vista delle prossime elezioni in Sicilia, mi convinco ogni giorno di più che c’è bisogno davvero di una rigenerazione della politica.
Perché, senza pudore, si continua a dare l'impressione errata che nel dibattito politico contino più sotterfugi, tatticismi, fughe in avanti e marce indietro; insomma quei ‘giochetti’ della politica  che hanno fatto allontanare la gente dai partiti e quindi anche dal PdL, determinandone cadute pesanti e lo scollamento tra la domanda reale del Paese e l’interesse autoreferenziale di qualcuno.
Quando un dibattito mediatico, come quello che c’è stato in questi giorni, finisce per generare posizioni poco chiare che aggiungono confusione ad un quadro già parecchio frastagliato e carente di proposte reali rispetto alle difficoltà oggettive a cui i siciliani sono sottoposti quotidianamente, si rischia di dare l'impressione che quello che si preannunciava come uno scontro epocale, sia finito ‘a tarallucci e vino’ secondo un’inveterata e deleteria tradizione mai (purtroppo) scomparsa.
Vuol dire che c’è chi continua ad anteporre i suoi interessi a quelli generali. E non va bene! Oggi più che mai.
Non entro nel merito perché è stucchevole farlo; ma sono deluso da comportamenti che dovrebbero essere votati al radicale cambiamento di sistema e che invece ricalcano le storture del passato, punite chiaramente dal popolo siciliano.

martedì 12 giugno 2012

Aeroporto di Comiso. Apriamo al mercato europeo ed internazionale. E’ assurdo il silenzio dello Stato!



E' arrivato il momento di scelte alternative per l'aeroporto di Comiso, se vogliamo immaginare un futuro per lo scalo, nonostante l'evidente ostilità dello Stato.
Scelte che rivolgano l'attenzione ai capitali privati, coniugando tale ricerca con la vocazione del nostro territorio e con le imminenti sfide che ci propone l'avvio dell'Area Mediterranea di libero scambio.
Per tali ragioni propongo immediatamente all’assemblea dei soci della Soaco di predisporre e rendere esecutivo un avviso pubblico, rivolto non solo al mercato europeo e nazionale, ma anche ai Paesi Arabi e del Nord Africa, finalizzato alla manifestazione di disponibilità, da parte di investitori di quei paesi, per partecipare all'azionariato dell'aeroporto, ma soprattutto per dare prospettive credibili al piano finanziario che lo deve governare.
Tanto più che proprio in quell'area geografica, in forte crescita economica e disponibile ad investire in Europa, si può concretizzare il mercato di riferimento per il sistema intermodale dei trasporti che ruota attorno a Comiso ed al suo aeroporto.
Al Ministero chiedo “almeno” di dare il via libera alla firma della convenzione con l’Enav, in modo da poter utilizzare oggi  il contributo già stanziato dalla Regione e dopo due anni poter usufruire di capitali privati.

lunedì 4 giugno 2012

“P” maiuscola come Politica. “P” maiuscola come Partito


 Il Partito resti il presidio di democrazia dove costruire
 la vera Politica per la gente partendo dagli errori commessi

Nei giorni a venire, abbiamo in agenda una serie molto serrata di incontri che ci porteranno, in tempi rapidi, a creare un ‘movimento di pensiero’ che vuole  iniziare il suo percorso dal basso e vuole essere la prima risposta concreta alle domande più frequenti dei cittadini. Contemporaneamente, ha la voglia di porre le basi per costruire un’azione politica diversa che migliori quella dei partiti, che li riavvicini al Cittadino, alla Città, alla Provincia, alla Regione e che dia nuovo vigore alla visione dei partiti quali ‘presidi di democrazia’ e non, come sono diventati adesso, luoghi avulsi della realtà quotidiana.

Io -e chi con me sta gettando le fondamenta di questo movimento di pensiero che vuole generare idee nuove e reali- credo nella Politica, diffido da chi crea movimentismo o a proprio uso e consumo o, ancor peggio, basato sul populismo spiccio che produce ‘antipolitica‘ di facciata ed utile solo a ingenerare fenomeni di disaffezione alle Istituzioni anche pericolosi, accelerando processi che disgregano il Paese. Nè vale rinnegare oggi la propria storia, la propria esperienza, il proprio vissuto; chi lo fa, non si ‘rigenera’ ma diventa solo protagonista di un trasformismo che verrà duramente punito, a tutti i livelli, dall'elettorato.
Non è momento di fughe in avanti, di tentativi di delegittimare il proprio passato; è invece il momento di una serena ma severa autocritica che ridia credibilità alla politica ed al nostro ruolo, senza paura nel guardare in faccia, per quanto spiacevole sia, la realtà; ma consapevoli ed orgogliosi anche del nostro impegno e delle tante cose buone fatte in questi anni. Chi non è orgoglioso del proprio passato non può aspirare al futuro ma si iscrive di diritto alla categoria degli opportunisti.

I partiti, così come sono adesso però, hanno bisogno di rifondarsi, di rigenerarsi, di fare un bel bagno di umiltà, di capire che i cittadini li vogliono come punti di riferimento e non come elementi a se stanti ed autoreferenti. Ciascuno dei nostri concittadini, ha bisogno di sentire da chi fa politica, parole concrete che parlano delle cose che servono, che non continuino a proporre malsane manovre o ‘fusioni’che generano confusione.

Replica ad alcuni blogger sul quotidiano online corrierediragusa.it

E’ indubbio che stiamo vivendo un complesso e delicato momento storico in cui è venuta fortemente meno la stima ed il rispetto degli Italiani tutti verso gran parte delle istituzioni e verso coloro che le rappresentano. La grave crisi economica che sta attanagliando l’Europa ed il resto del Mondo, sta gettando nello sconforto e nella insicurezza le nostre migliaia di famiglie oneste e laboriose, vero sano tessuto sociale del Paese. In questo articolato e sfuggevole quadro politico ed economico, la prima ad essere censurata, criticata e delegittimata dai cittadini è la classe politica,‘rea’ di tutte le scelte che hanno determinato la situazione attuale. Condivido in massima parte. Restituisco però al mittente e con forza - preannunciando che mi cautelerò nelle sedi opportune contro alcuni blogger - ciò che, riferito alla mia persona e alla mia famiglia, ritengo ingiusto ed ingiurioso.

Fermo restando che reputo la libertà di espressione nei blog un alto esercizio di democrazia e come tale la rispetto, non posso permettermi di assistere inerte ad offese di ogni tipo verso la mia persona e la mia famiglia. Sento il dovere di cautelarmi contro chi ha commentato l’articolo che mi riguardava, diffamando la mia persona e la mia famiglia. Intendo anche fare alcune precisazioni riguardo altri aspetti dell’articolo e dei commenti ad esso legati che, per mia esclusiva volontà - e, comprendo solo ora, per mia esclusiva responsabilità -, non ho mai evidenziato in passato solo perché li ho sempre ritenuti appartenenti alla sfera del privato e dell’ovvio, vale a dire della ‘conditio sine qua non’ per chi come me, sin da giovanissimo, ha deciso di intraprendere la carriera politica.
Innanzitutto, iniziamo dai ‘titoli’. Prima di ricoprire qualsiasi incarico politico, il sottoscritto ha sgobbato al pari di qualsiasi altro studente che intraprende la carriera universitaria, per formarsi e laurearsi all’Università di Catania in Scienze Politiche, associando allo studio l’impegno politico all’interno dell’Università. Grande palestra di vita! Conseguita la laurea, è proseguito il mio impegno politico ed amministrativo, sacrificando ancora una volta - ma ben volentieri – il tempo libero e le passioni in nome della politica con la ‘P’ maiuscola.

venerdì 1 giugno 2012

Tre proposte di legge per contribuire a dare una boccata di ossigeno alla situazione economica di famiglie e piccole imprese

In un momento economicamente difficile e che nasconde prospettive incerte, c’è la necessità di provvedimenti legislativi che diano certezze presenti e possibilità concrete future.
In questo senso, sono cofirmatario, assieme ad altri trenta parlamentari, di tre proposte di legge, la prima delle quali riguarda la necessità di prevedere la partecipazione del sistema bancario al peso che la crisi economica ha gettato sulle spalle di tutti i cittadini con l’introduzione dell’IMU. La famosa ‘Legge Amato’ prevedeva la separazione definitiva delle Fondazioni bancarie dagli Istituti di credito ma ad oggi delle 88 Fondazioni esistenti solo 18 non hanno partecipazioni negli istituti di credito e, secondo i dati forniti dal catasto, i terreni di proprietà delle Fondazioni bancarie risulterebbero 712 e gli immobili 1.572, di cui una parte già godono delle agevolazioni fiscali relative ai palazzi storici. La proposta di legge vuole non solo vuole eliminare le esenzioni previste per le Fondazioni bancarie, in quanto azioniste degli stessi Istituti di credito, ma, sempre con riferimento all’IMU, vuole introdurre una significativa deroga al sistema delle garanzie contrattuali relative ai mutui per l’acquisto della prima casa. Chi, infatti, ha acquistato la propria casa tramite un mutuo bancario non solo è ‘sotto’ ipoteca ma deve anche pagare l’IMU, che costituisce un pesante aggravio e per molti un peso insostenibile.

Un altro intervento riguarda la ricongiunzione onerosa dei contributi previdenziali. La proposta vuole sospendere disposizioni che investono i numerosissimi lavoratori che ad oggi, se possono vantare un’anzianità contributiva ed un’età anagrafica sufficienti a realizzare il diritto alla pensione, di fatto, sono impossibilitati ad esercitare tale diritto perché gli oneri di ricongiunzione sono spesso troppo alti (si può arrivare anche a dover pagare 300.000 euro!). Io credo che questo non sia consentibile e c’è una proposta per rivedere il percorso e consentire ammortizzazioni economiche più percorribili. L’attuale crisi non esula neanche le piccole medie imprese che costituiscono il vero tessuto economico-produttivo italiano.

La terza proposta di legge prevede la possibilità di utilizzo dell’IVA per cassa alle micro imprese con volume di affari fino ad 1 milione di euro e alle imprese di sub-fornitura. Questa proposta ha come destinatari le micro imprese non più fino a 200.000 euro, ma fino ad 1 milione di euro di volume di affari, e amplia, senza limiti di volume d’affari, la possibilità di accedere all’IVA per cassa alle imprese di sub-fornitura.