giovedì 4 novembre 2010

È necessario intervenire per la salvaguardia della salute

 Non passa giorno che non si parli di malasanità. E questa volta ci tocca da vicino. La Sicilia si piazza al secondo posto (dopo la Calabria) per l’alto numero di decessi o presunti casi di errori in campo medico legati ad errori del personale sanitario, disservizi o carenze strutturali. Questo il risultato del rapporto della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali di cui sono componente. La commissione ha esaminato 242 casi di cui 163 hanno fatto registrare la morte del paziente. Su 163 morti, 88 vittime di errori si concentrano in due sole regioni: Calabria (50) e Sicilia (38). Ci sono delle carenze ed è per questo che sia il governo regionale che tutte le forze politiche e sociali, tutti insieme, dobbiamo operare per risanare il settore. Ci sono ancora tante, tantissime, lacune da colmare per garantire un Servizio Sanitario adeguato ai cittadini. I casi di malasanità spesso non hanno a che fare con l’errore diretto del medico, ma derivano da disservizi, carenze, strutture vecchie e inadeguate. Nel corso degli anni, sprechi ed interessi lobbistici hanno deteriorato tante realtà sanitarie della nostra regione. Ed è qui che bisogna intervenire con la massima urgenza.

POSSIAMO, anzi DOBBIAMO, ribaltare questa classifica e sono sicuro ci riusciremo perché non accetto che la Sicilia venga dipinta come una terra di malasanità, contraddistinta indistintamente come esempio solo negativo di arbitrii e disfunzioni. Il nostro territorio può vantare importanti eccellenze nel settore della sanità, con risorse umane e professionalità di grande valore, tali da garantire il diritto alla salute di ogni cittadino.

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