giovedì 23 settembre 2010

Turismo ibleo... Siamo agli albori di un percorso che può portare ad un futuro prestigioso

“Vivete in un angolo di paradiso”. Questo ha detto Roberto Benigni ai suoi interlocutori mentre ammirava la Baia di Sampieri fino a Punta Pisciotto. E Benigni si aggiunge alla lunga lista di personaggi pubblici e noti del mondo dello spettacolo e non, che sono rimasti affascinati dal nostro territorio, dalla particolarità di questo contesto geografico e architettonico unico e raro. E che, in qualche caso, hanno deciso di vivere, prendendoci pure casa.

Viviamo in una Terra meravigliosa, una Terra traboccante di bellezze da salvaguardare ma anche da promuovere; un lembo di Terra di Sicilia amato e ammirato. Abbiamo un tesoro inestimabile; abbiamo le potenzialità per far sì che il turismo rappresenti la chiave di volta per le nuove generazioni della nostra provincia. L’apertura dello scalo di Comiso darà sicuramente un forte input ad uno sviluppo tale da superare il concetto di un turismo solo estivo e stagionale, se non proprio tipo ‘mordi e fuggi’.

La nascita del Distretto Turistico Provinciale rappresenta un altro importante passo per il futuro del Sud-Est; il fatto che esso sia appetito anche da territori limitrofi, ne conferma la forza. È l’unione e la collaborazione tra la proposta pubblica e l’imprenditoria privata la vera chiave di volta che per creare un’offerta turistica continuativa su tutti e dodici i mesi dell’anno, tale da favorire la nascita di attività di corollario comunque legate al turismo ed alla capacità di attrazione e di attrattiva.

Ci lasciamo alle spalle un resoconto estivo soddisfacente per il nostro territorio. Marina di Ragusa (dove, guarda caso, c’è una infrastruttura di pregio come il Porto e dove c’è un’imprenditoria privata e giovanile da far invidia al resto del Paese) il punto più alto; Marina di Modica (dove, invece, difettano le infrastrutture e dove anche il privato sembra aver mollato la presa), purtroppo quello più basso. Ma oltre Marina di Ragusa, anche altre eccellenze del litorale si sono proposte: con ciò che offre Madre Natura, con ciò che si è ereditato dai padri, con ciò che si è saputo costruire. Ma andare oltre il turismo stagionale, significa investire sulle altre eccellenze: arte, beni monumentali, paesaggi della provincia di Ragusa, che è conosciuta in Italia, in Europa e nel resto del Mondo. E che è chiamata al salto di qualità attraverso nuove e moderne infrastrutture (l’aeroporto di Comiso prima d’ogni altra) ma anche attraverso un rafforzamento del legame tra l’operatore turistico, l’ente di riferimento, la capacità di offerte comuni e senza fughe in avanti come è avvenuto in un passato recente e remoto; attraverso una reale sinergia d’assieme. Esaminare, solidificare e potenziare i punti forti; ma anche aggredire i punti deboli, non farne una scusante ma piuttosto rimuoverli laddove non è possibile migliorarli.

Insomma se si vuole una strategia turistica più efficace, che superi ciò che c’è stato, bisogna lavorare di più e meglio. Ma, soprattutto bisogna crederci ancora di più, evitando gelosie di micro aree che vanno a deperimento dell’intero sistema. In questo senso ho visto esempi di divisioni del “nulla”, dove si litiga per un tozzo di pane, dimenticando che sono ben altri gli obiettivi se vogliamo essere compiutamente un territorio a vocazione turistica. Siamo solo agli albori di un percorso che può portare ad un futuro prestigioso. Questo vale la pena ricordarlo e ricordarcelo. Perché in caso contrario, la conseguenza è che dilapideremmo tutto ciò che di buono abbiamo già fatto, i “colpi di fortuna” come la fiction di Montalbano, le opportunità che essere Patrimonio dell’Umanità ci offre, ed ogni altra cosa ci pone nelle condizioni di essere meta turistica d’eccellenza. Ma ancora non lo siamo. E, dunque, c’è da chiacchierare meno e lavorare di più, meglio e…INSIEME!

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