sabato 18 settembre 2010

Aeroporto di Comiso: Il primo step è segnato. Ma bisogna andare avanti e vincere la “sfida” del nostro domani

Una settimana importante per la storia dell’aeroporto di Comiso. Perchè la firma della Regione posta in calce allo stesso documento (il Protocollo d’Intesa Stato-Regione sul passaggio di competenze del sedime aeroportuale) che quindici giorni fa gli altri attori del tavolo avevano già sottoscritto, significa avere aperto una nuova era che può portare solo a risultati eccellenti per il territorio ibleo.
Ho avuto modo di dire (e lo ribadisco anche adesso), che la conquista dell’Aeroporto, non è ascrivibile a questo o quel politico, a questa o quell’istituzione. E la storia di questo scalo dice che mai come questa volta (e non è populismo), questa sarà la vittoria della Gente Iblea la stessa (o i discendenti…) che, non dimentichiamolo, ha avuto sulla sua testa qualche decennio fa, missili nucleari pronti a partire e colpire per destinazioni note e che per questo, è stata obiettivo ben più che “sensibile” e, dunque, a costante e perenne rischio. Ma proprio quel luogo di guerra, poi diventato luogo di pace e simbolo della provincia iblea che cambia, è oggi il soggetto principale dello sviluppo del terzo millennio dei nostri territori.

Ecco perché bisogna rifuggire i personalismi, non indulgere in elogi sperticati di se stessi e dei propri “capi”, bisogna ignorare quei megafoni compiacenti che recitano le solite (pagate e mai pacate..) litanie denigratorie verso gli avversi e le giaculatorie inginocchiate verso i propri mandatari, ed invece sbracciarsi e lavorare perché si giunga allo step finale di questo percorso, che è l’apertura vera e propria dell’Aeroporto di Comiso. Oggi sappiamo che è improprio parlare di “sogno” dell’Aeroporto di Comiso e che è giusto invece parlare di “realtà”.

Mercoledì, insieme al presidente dell’ENAC Vito Riggio, saranno messe nero su bianco le prossime tappe dell’iter, il cosiddetto cronoprogramma. Un altro passaggio fondamentale, nodale, che segna gli atti burocratici conclusivi. Ribadisco la necessità di muoverci anche a livello locale, di creare e riunire un tavolo che continuamente, monitori ciò che succede, per non farci trovare impreparati. Ribadisco l’esigenza di avere interlocuzioni costanti e di non mollare la presa, perché la firma sul protocollo che ha passato il sedime aeroportuale dallo Stato alla Regione, è un atto fondamentale ma non è il traguardo. Il traguardo lo taglieremo solo quando il primo aereo decollerà dalla pista del “nostro” scalo! Quello sarà il momento in cui potremo per un attimo (ma solo un attimo…) tirare il fiato. Ma sino ad allora, c’è da andare avanti senza fermarsi. Io ne sono convinto. Spero che lo sia anche ogni altra rappresentanza istituzionale di questa provincia, che si impegni meno a sperticare elogi e ringraziamenti a chi fa il proprio dovere (più o meno in ritardo…) e si industri invece a fare ciò che deve. Ognuno per la sua parte, le sue competenze e per il rispetto assoluto che va portato verso chi ci ha chiesto di essere rappresentato nelle sue istanze, nelle sue esigenze e nel suo futuro a Roma o Palermo. La Gente Iblea. L’unica che sta davvero vincendo la sfida dell’Aeroporto di Comiso.

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