mercoledì 3 marzo 2010

Sanità. Il Deputato Nino Minardo presenta quattro emendamenti per migliorare la qualità dei servizi. Un’importante opportunità anche per la provincia di Ragusa

Sono quattro gli emendamenti al nuovo testo unificato del DDL sul ‘governo delle attività cliniche’ presentati in Commissione Affari Sociali dal Deputato Nino Minardo. In questa fase di attuazione della riforma sanitaria in Sicilia le proposte emendative rappresentano un’opportunità per la provincia di Ragusa di migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi verso i cittadini.
“Gli emendamenti presentati all’art. 11 – dichiara Minardo - sono volti ad apportare miglioramenti alla norma che prevede la libera professione intramuraria degli operatori delle professioni sanitarie non mediche, così come disposto dal disegno di legge a mia firma. In particolare, tra le modalità di esercizio dell’attività libera professionale, le regioni possono predisporre il potenziamento o l’attivazione di servizi di assistenza domiciliari sul territorio che, oltre a produrre risparmi di spesa e decongestionare le strutture ospedaliere, rappresentano un valido supporto ai cittadini non autosufficienti vista anche la riduzione dei posti letto nel nostro territorio. Un’altra proposta emendativa – continua Minardo – dispone la costituzione di un apposito ufficio inserito nel Servizio delle Professioni Sanitarie, al fine di armonizzare l’utilizzo dei professionisti sanitari operanti con i diversi regimi (prestazioni in libera professione e in orario istituzionale) e monitorare il volume di attività che gli stessi svolgono. Tale ufficio, avendo a disposizione gli elenchi del personale sanitario disponibile all’esercizio libero professionale intramuraria ne potrà controllare sia il corretto utilizzo che l’aderenza ai disposti delle indicazioni di legge e contrattuali. Nell’ambito dell’attuazione della riforma sanitaria, gli emendamenti da me presentati - conclude l’onorevole - sono finalizzati a potenziare il servizio sanitario nel Paese e nel nostro territorio senza determinare ulteriori oneri per l’azienda ospedaliera”.

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