mercoledì 20 luglio 2016

Il flop di Garanzia Giovani in Sicilia ha due facce, giovani che attendono ancora di essere pagati e percentuale bassissima di occupazione vera.


Un esperimento disastroso che ha condannato un’itera generazione a considerare il mercato del lavoro un miraggio perché il progetto Garanzia Giovani non ha avuto l’efficacia e le aspettative prospettate. 

In Sicilia la situazione è molto grave con giovani che devono ancora percepire le spettanze pur avendo concluso i tirocini da mesi e zero opportunità di occupazione reale. Se da una parte non si è riusciti a sfruttare questa unica opportunità che ci ha dato l’Europa dall’altra non c’è stata la risposta che tutti si aspettavano: possibilità di accedere al mondo del lavoro.    Tanti soldi spesi e  risultati nulli. Un flop su tutta la linea e i dati parlano chiaro: soltanto l’8 per cento delle aziende che ha fatto utilizzo dei tirocini, quindi assumendo per 6 mesi un lavoratore a costo zero e pagato (forse) dalla Regione con 500 euro mensili, hanno effettivamente fatto stipulare un contratto per proseguire il rapporto di lavoro. Tutti gli altri hanno “approfittato” di questa opportunità senza garantire un futuro lavorativo. Un’esperienza negativa ma inevitabile perché non si è stati in grado di coinvolgere, orientare, sistemare e pagare i ragazzi iscritti al programma europeo. E’ un dato di fatto che oggi, oltre alla crisi,  sono poche le aziende che assumerebbero  un giovane senza arte né parte prediligendo  un brillante neolaureato o un neodiplomato promettente o ancora chi ha già qualche esperienza lavorativa. Per questo è fondamentale insistere in modo serio e concreto sull’alternanza scuola-lavoro; solo così si può far diventare competenti giovani  che grazie all’apprendistato potrebbero avere più certezza di occupazione.  Dove c'è alternanza, gli studenti sono più motivati ad andare avanti, a studiare e a fare tirocini. Per questo motivo sostengo con forza la mia proposta di legge, presentata qualche mese  fa, che   prevede la possibilità per gli istituti tecnici-professionali e per i licei di attivare l’alternanza scuola-lavoro a partire dalle classi terze al fine di combattere la dispersione scolastica, formare lo studente e rilanciare l’ occupazione. Solo con i giusti presupposti di innovazione, coraggio, alternanza e apertura reciproca tra scuole e mondo aziendale, anche il flop di Garanzia Giovani potrebbe trasformarsi nel trampolino di lancio verso un futuro lavorativo migliore e certo.

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