mercoledì 19 giugno 2013

Interrogazione e richiesta di incontro urgenti al Ministro per le Politiche Agricole, De Girolamo, riguardo alla grave crisi del comparto agricolo ed in particolare della situazione disperata degli allevatori che da anni chiedono il rinnovo regionale del prezzo del latte e maggiori controlli sulla rintracciabilità e tracciabilità dei prodotti importati.

In merito alle drammatiche notizie stampa di oggi riguardo le giuste e pressanti richieste degli allevatori della provincia di Ragusa di sostegno perché il comparto è oramai vessato dall’infinita grave crisi, ho presentato un’interrogazione ed una richiesta di incontro urgenti al Ministro per le Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo. 

Ho chiesto al Ministro su quali iniziative politiche e amministrative intende avviare allo scopo di salvaguardare il latte siciliano e tutti i suoi prodotti derivati, così da rendere  remunerativa la produzione di latte da vendere alle aziende di trasformazione e ai  consumatori e soprattutto se intende istituire un tavolo di trattative regionale per il prezzo del latte ed azioni concrete  provvedendo a intensificare i controlli sulla rintracciabilità e tracciabilità dei prodotti importati che, spesso, vengono spacciati per prodotto locale al punto che, anche all'atto della trasformazione, quanto ottenuto verrebbe rivenduto come prodotto nostrano.                                                            
Le richieste giungono dalla triste realtà che il latte siciliano risulta essere sottopagato dalle industrie di trasformazione nonostante la sua ottima qualità e che le ripetute e inascoltate richieste dei produttori isolani e di quelli della provincia di Ragusa, che sono pronti ad una grande mobilitazione, di vedersi riconoscere un prezzo che, almeno, ripaghi i costi di produzione.
Si assiste da tempo ad una situazione paradossale per il comparto, considerato che i prezzi per i mangimi ed il foraggio sono in continuo aumento mentre il prezzo del latte rimane invariato o addirittura si abbassa ulteriormente, con la conseguenza che gli operatori zootecnici non riescono a fronteggiare le spese e sono costretti ad insostenibili sacrifici economici. A ciò si aggiungono gli aumenti indiscriminati delle materie prime e del gasolio per i mezzi agricoli.
A tutto questo si aggiunge  l'importazione dall'estero di ingenti quantità di latte privo di tracciabilità che compromette la qualità dei prodotti ottenuti dalla sua trasformazione e nel contempo  penalizza  la produzione locale di latte che rischia, seriamente, di subire un colpo mortale con gravi conseguenze economiche e sociali per la Sicilia e la provincia di Ragusa considerato l'alto numero di aziende agricole interessate che stanno attraversando una delle peggiori crisi dal dopoguerra ad oggi. 
Il  settore lattiero-caseario ha rappresentato una delle componenti principali del sistema agro-alimentare  in Sicilia, prima della devastante crisi, ed un comparto trainante per l’economia isolana considerando che solo dal territorio della provincia di Ragusa la produzione supera il 70% in tutta la Sicilia visto che le aziende zootecniche sono orientate prevalentemente verso l’allevamento bovino per la produzione del latte e dei suoi derivati. Per questi motivi è necessario attivare tutte le possibili iniziative e  misure immediate per dare sostegno e sollievo a tanti allevatori messi in ginocchio dalla grave crisi attuale.

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