giovedì 2 dicembre 2010

Ogni protesta è legittima; ma nessuna protesta può legittimare la violenza

Ogni protesta è legittima; ma nessuna protesta può legittimare la violenza. Momenti di tensione, scontri, lanci di pietre e bottiglie, blitz nelle istituzioni, linee ferroviarie bloccate, traffico mandato in tilt, nuocciono, prima d’ogni cosa al paese e ai cittadini, soprattutto a chi lavora per rendere l’Italia migliore. Quello che è successo in molte città italiane sono solo atti violenti che non possono avere alcuna legittimazione. I ragazzi scendono in piazza perché è giusto esprimere le proprie idee, condivisibili o meno. Ma mi chiedo: si ha la consapevolezza di quello che si fa o si protesta solo perché si è “vittima” di un messaggio strumentalizzato?

La protesta deve essere spontanea e consapevole; mai spinta e pilotata. Spero che non siano molti quelli che protestano senza sapere il perché. Se la riforma della scuola e dell’Università è stata fatta, non è perché è calata dall’alto ma perché c’è un sostanziale consenso sulla stessa sia dentro che fuori il mondo della scuola! 400 firme di docenti lo dimostrano. A parte chi strumentalizza ogni cosa, sale sui tetti insieme a chi protesta e all’ultimo gradino, scivola pure (che sia una sorta di cartina tornasole del suo partito???), rispetto chi ha deciso di scendere in piazza per dire con forza le proprie ragioni. Non rispetto chi ha strumentalizzato ed aborro la violenza!
Invito però i giovani a guardare oltre, a capire meglio, ad esempio, se l’urlo di protesta dell’Università è di chi la vive o di chi l’ha usata sinora per baronati, nepotismo e propri interessi. L’invito che faccio (ho 32 anni e penso di parlare praticamente la stessa lingua dei giovani del nostro Paese), è di non fermarsi alle strumentalizzazioni, perché i ragazzi di questo Paese, i giovani sono nel vivo dell’azione del Governo.
E non solo nella scuola. Ci sono tante opportunità per loro; bisogna solo cercarle. Non fermiamoci all’esame sommario e settario (questo fanno in molto ma per fortuna non tutti) di una riforma importante, necessaria e, se mi permettete anche coraggiosa. Ogni riforma come ogni legge, ovviamente, non può accontentare tutti! Bisognava farla ed il Ministro Gelmini ha avuto la forza di proporla e la capacità di farla.
Proprio in questi giorni arriva la notizia che sono stati stanziati 300 milioni di euro per il domani dei giovani italiani(www.gioventu.gov.it). 216 milioni messi in campo dal Ministro della Gioventù, che diventano 300 grazie al cofinanziamento pubblico e privato. Il “diritto al futuro” è un insieme di azioni del Ministero della Gioventù rivolte alle nuove generazioni, sui temi del lavoro, della casa, della formazione e dell’autoimpiego. I decreti che compongono il pacchetto "Diritto al Futuro" sono già stati firmati, e la loro dotazione economica interamente finanziata. A partire da gennaio 2011 saranno attivi. Garantire una serie di opportunità e ottenere che 10.000 giovani genitori con contratti atipici trovino un posto di lavoro a tempo indeterminato; 10.000 giovani coppie di precari possono accedere al mutuo e comprare una casa; 100 milioni per l’impresa giovanile, il talento e l’innovazione tecnologica; 20.000 tra i migliori neolaureati d’Italia possano essere messi a contatto con il mondo produttivo; 30.000 giovani meritevoli possano investire sul proprio futuro e completare la propria formazione grazie a un prestito garantito; oltre 68 milioni di spesa coordinata con gli enti locali a favore delle giovani generazioni. Questi non sono solo numeri; sono i fatti, sono i risultati di un governo che non vuole assolutamente scoraggiare o penalizzare i giovani!

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