giovedì 16 dicembre 2010

Il Governo Nazionale mantiene gli impegni. Il decreto interministeriale è firmato. L’apertura dello scalo di Comiso è più vicina. Non è il momento dei personalismi, ma di condividere il percorso verso l’obiettivo

La firma sul decreto di competenza del Ministero dell’Economia apposta ieri pomeriggio dal Ministro Giulio Tremonti, esaurisce le competenze del Governo Nazionale nel percorso che porta all’apertura dell’aeroporto di Comiso nell’estate del prossimo anno e dimostra, semmai ce ne fosse ancora di bisogno (ma a sentire qualcuno, evidentemente ce ne è ancora di bisogno…), la grande attenzione che il Governo di Roma ha per il Sud, la Sicilia e, nello specifico, la provincia di Ragusa. È questo l’atto finale assolto nei tempi e nei modi annunciati e senza ritardi, che dimostra come il Governo non abbia mai avuto remora alcuna ad assolvere ad ogni cosa di sua competenza e ad ogni suo dovere, per raggiungere quello che è un grande obiettivo di un intero territorio e della sua gente: l’apertura dell’aeroporto di Comiso.
Sono i fatti le uniche cose che contano. Non certo gli sproloqui. Ed i fatti dicono che gli impegni sono stati rispettati, al di là delle facili strumentalizzazioni argomentate da qualcuno. Adesso però, come classe dirigente della provincia di Ragusa, dobbiamo innanzitutto evitare sul nascere l’idea della polemica ed occuparci piuttosto, di accelerare il passo verso l’obiettivo finale: l’apertura dello scalo la prossima estate. La pietra militare posta nel luglio del 2009 con il mio emendamento sostenuto e firmato da una vasta parte della deputazione siciliana di ogni schieramento e che ha posto all’attenzione del Governo la centralità della questione aeroporto di Comiso (prevedendone anche l’impegno economico, ovvero i finanziamenti che serviranno ad avviare l’infrastruttura nella sua prima fase operativa) e le firme sui decreti di competenza dei ministeri dell’Economia, della Difesa e dei Trasporti che confermano come lo scalo sia di interesse nazionale, sono gli elementi cardine su cui deve poggiarsi adesso ogni azione di chi ha creduto sin dall’inizio all’idea che Comiso e la provincia di Ragusa potessero avere davvero l’aeroporto.
Non è il momento delle smanie di protagonismo personale, di apporsi medaglie al petto, di vetrine singole e solitarie. È invece necessario che ognuno continui ad assolvere ai suoi compiti, che si lavori verso l’obiettivo, che ci si sbracci a risolvere i problemi che ancora ci sono. La società che gestisce l’aeroporto e chi la rappresenta, assolva adesso ai suoi compiti ed ai suoi doveri e prosegua la marcia spedita verso il traguardo, una volta avuto dal Governo nazionale la spinta desiderata, richiesta ed esaudita in maniera perfetta. Da parte mia, posso solo dire che questa non è la conquista di un singolo o di un’istituzione. L’aeroporto di Comiso è la conquista di una Città, di una provincia, di un territorio e, soprattutto, della Gente iblea.

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