giovedì 9 giugno 2011

Università iblea. Salviamo i corsi di Giurisprudenza e Agraria. Programmiamo le scelte future!

C’è il mio impegno personale ed assoluto perché gli studenti iscritti alle facoltà di Giurisprudenza ed Agraria, che frequentano i corsi accademici a Ragusa, possano concludere nella sede universitaria iblea i loro corsi di studi, senza trovarsi costretti a trasferimenti fastidiosi a Catania.
In questi giorni sono stato a Roma con il presidente del CdA del Consorzio Universitario di Ragusa professore Enzo Di Raimondo per affrontare quella che è un emergenza e percorrere ogni strada per risolverla.
In questo senso, giudico positive e latori di buone notizie le interlocuzioni avute con il Magnifico Rettore dell’Università di Catania Antonino Recca e al MIUR con l’obiettivo di garantire agli studenti universitari iblei delle due facoltà la conclusione dei loro studi a Ragusa, dove hanno cominciato; in modo così da venire incontro alle loro esigenze ed evitare spese importanti alle loro famiglie.
A tal proposito ho chiesto un incontro che ci sarà fra i rappresentanti del Consorzio Universitario Ibleo, quelli dell’Università di Catania e i funzionari del MIUR già il 23 o il 24 di giugno, per mettere nero su bianco gli atti che possano garantire il perseguimento di questo obiettivo. E ribadisco che il mio è un impegno personale e senza remore, visto che ci troviamo di fronte ad una questione emergenziale.
Questa situazione, però, mi da anche l’occasione per invitare i soci del Consorzio Universitario Ibleo a non ricadere, fra un anno, nello stesso errore di affrontare questioni così delicate ed urgenti con soluzioni d’emergenza, spronandoli piuttosto programmare le scelte future. L’Università Iblea deve essere un’occasione unica di crescita e sviluppo che tenga conto delle peculiarità del nostro territorio. Questo deve essere lo spirito guida di tutta la classe politica iblea!

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