lunedì 6 giugno 2011

La nomina di Angelino Alfano testimonia il suo rispetto per il Popolo della Libertà ed afferma, a Ragusa come nel resto d’Italia, che solo all’interno di un partito cresce una classe dirigente che ha un grande futuro

Sottolineo con grande piacere la nomina di Angelino Alfano a segretario politico del Popolo della Libertà. Una nomina che conferma l’assoluta bontà della politica nuova, giovane e vivace dell’onorevole Alfano e la straordinaria fiducia che ripone su di lui tutta la classe dirigente del partito. Perché Angelino Alfano incarna da un lato le virtù dell’uomo politico che sa crescere ed imporsi all’interno delle regole di un partito, regalando ad esso il proprio impegno e le proprie capacità e dall’altro ne rispetta i dettami e le peculiarità e il suo essere risorsa. Un esempio che arriva da un uomo della politica giovane e che traccia il percorso futuro del Paese e del PdL. Tutto questo accade a pochi giorni dal voto amministrativo in questa provincia e più in generale in Sicilia e nel Paese, che mi impone delle riflessioni. E sono riflessioni che mi inducono da un lato a manifestare soddisfazione per la complessiva tenuta (ed in alcuni casi apprezzabile avanzamento) del PdL siciliano e dall’altro, però, inclinano sulla necessità che il partito, globalmente, si riassetti al suo interno, inizi a percorrere tragitti diversi dal recente passato, riconquisti fiducia e partecipazione della gente ed eviti derive anche dialettiche, che poi provocano reazioni ‘punitive’ nelle urne.
Nello specifico, poi, del nostro territorio, come co-coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, sottolineo con piacere l’affermazione eccellente di Nello Dipasquale, che si è riconfermato sindaco di Ragusa con oltre il 57% dei consensi e di una coalizione di centrodestra che, unita e compatta, ha saputo raccogliere il consenso dei ragusani, garantendosi, attraverso lo scorporo di chi non ha raggiunto la soglia minima di accesso al consiglio, ben 19 consiglieri. Un segnale che per il Sindaco Nello Dipasquale dimostra che lavorare bene paga, che la città ti è vicina se hai saputo dare le risposte che chiedeva e che il successo alle urne è la testimonianza ideale di ciò che sei stato per la tua gente e di grande fiducia su ciò che potrai continuare a fare per loro. La traccia politica dell’ampio consenso alle liste del centrodestra unito, da il senso compiuto di come la compattezza sia valore aggiunto e che, in questo senso, mi induce a fortificare il mio impegno a compattare sempre più il fronte di tutti i partiti la cui matrice di centrodestra è indiscutibile e che ritengo elemento essenziale nel progetto politico della nostra coalizione in vista delle elezioni provinciali.

A Vittoria, invece, siamo ancora impegnati nella competizione per la sindacatura, con l’obiettivo di dare alla città un’alternativa dopo anni di governo di sinistra e con la volontà di farlo. In questo senso, ogni lettura numerica dei voti della nostra lista va rapportata, nei suoi esiti, al ballottaggio ed al risultato del secondo turno anche se mi piace sottolineare alcuni eccellenti performance che confermano, in quella città, una classe dirigente giovane ed importante, che ha ottime prospettive di crescita e di affermazione insieme al resto della coalizione. Come PdL ibleo, però, dobbiamo porci delle domande e darci risposte perchè ci sono esiti che ci ampliano margini di dubbio su azioni messe in atto e che non hanno soddisfatto le attese generali e particolari. E lo stiamo facendo ad ogni livello sia sulla scorta dei numeri delle liste del PdL che di quelli ottenuti da altre liste che sono state con noi in questa campagna elettorale o, in minima parte, di quelle nostre avversarie. E dobbiamo porceli come classe dirigente, senza inebriarci dei risultati positivi o immalinconirci per quelli non in linea con le attese.

Ritengo che il partito (ed il PdL in questo senso è certezza alla mia convinzione) sia l’unico luogo ideale di crescita politica e di affermazione di un’idea, di un progetto e dei singoli uomini chiamati a compierli. Ed ognuno che vive all’interno di un partito lo sa e ne deve prendere saggiamente atto sia nei momenti difficili che quando il percorso è roseo. E questo perché nel cammino della politica, un partito può anche incespicare ma ha gambe salde per rimettersi in sesto. Ecco perché come ‘co-coordinatore’ provinciale del PdL affronto una serena riflessione in queste ore sui dati ottenuti a Ragusa e Vittoria; li sviscero, li confronto con me stesso e con gli altri dirigenti del PdL, pongo in essere l’analisi della campagna elettorale in ogni suo aspetto, verifico gli errori commessi, quelli che si potrebbero commettere, esamino gli aspetti positivi e le eccellenze emerse e penso che ogni cosa ha valore esatto se ha un’analisi assoluta e non relativa e se viene fatta a medio e lungo termine e non nell’euforia dell’immediatezza. Perché la politica dà sempre un ‘domani’ a chi vince e a chi perde una campagna elettorale. E l’intelligenza e la sagacia del buon politico che è o vuol essere classe dirigente, è sapere che il DOMANI E’ SEMPRE PIU’ IMPORTANTE DELL’OGGI…

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