mercoledì 13 gennaio 2010

È il momento di affrontare la questione universitaria senza perderci in discussioni inutili. Priorità al futuro dell’Università iblea

“In una fase emergenziale come quella attuale, è deleterio attardarsi in polemiche e sterili contrapposizioni sul CdA dell’Consorzio Universitario di Ragusa, la cui esistenza terminerà comunque e a scadenza naturale fra 11 mesi mentre per un suo scioglimento anticipato, ce ne vorrebbero almeno 5/6 nella più ottimistica delle previsioni”. È una delle considerazioni di base emerse nel confronto fra il deputato nazionale del PdL Nino Minardo ed il gruppo consiliare “Sicilia” alla Provincia Regionale di Ragusa, dove va in discussione lo statuto dell’Università.
“È vero che si è parlato dell’ipotesi di azzeramento del CdA durante l’incontro, ma oggi è inutile perdere tempo in beghe politiche quando la fase dell’emergenza richiede azioni unitarie; favorite peraltro dal fatto che comunque, lo scioglimento stesso è già stabilito da tempi certi che differiscono solo di pochi mesi rispetto ad una fine anticipata, che, se percorsa adesso, rischia di distrarre l’attenzione dall’obiettivo principale e cioè SALVARE L’UNIVERSITÁ A RAGUSA”.
“Ecco perché - afferma l’Onorevole Nino Minardo - rivolgo l’invito a tutte le forze politiche ad evitare contrapposizioni sterili e dannose in questa fase, ottemperando invece nei tempi più celeri possibile agli adempimenti necessari per l’approvazione dello Statuto, lasciando lavorare serenamente il CdA, peraltro espressione dell’intero cartello delle forze politiche”. “Un invito - afferma ancora l’Onorevole Nino Minardo - lo rivolgo anche al CdA del Consorzio Universitario perché abbia un maggiore raccordo anche decisionale con le forze politiche ed in particolar modo con i principali soci del Consorzio, ovvero il Comune di Ragusa e la Provincia Regionale, in modo da gestire l’emergenza in maniera univoca e attraverso decisioni condivise ed immediate. Il primo nostro obiettivo deve essere soprattutto il bene comune e non le questioni politiche e/o i personalismi. Se ci sono le condizioni per mantenere e rafforzare la presenza universitaria in questa provincia, anche correggendo errori commessi in passato, è arrivato il momento di dare priorità al futuro dell’Università”.

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