Il sistema infrastrutturale rappresenta uno dei più importanti fattori
determinanti la crescita di una regione; sono le “ali” di un territorio.
Che il nostro sistema infrastrutturale è inefficiente e soprattutto non
è in alcun modo compatibile con lo sviluppo della Sicilia, è ormai da
anni un fatto concreto. In particolare la provincia di Ragusa soffre di
questo gap infrastrutturale il cui superamento significherebbe rilancio
economico, turistico ed un forte ‘impatto’ per la sicurezza stradale,
fino adesso, molto carente. Finalmente però si è intrapreso il
cammino della rinascita e della concretezza. Dopo decenni di attese, di
chiacchiere e vane promesse, il Cipe ha finanziato il progetto il
raddoppio Ragusa-Catania. Il raggiungimento di questo traguardo e
l’apertura dello scalo di Comiso, che vedrà i primi voli nella prossima
estate, sono l’inizio del rilancio di questo lembo di Sicilia da anni
fortemente penalizzato. La provincia di Ragusa conta anche la presenza
di due importanti infrastrutture quali il porto di Pozzallo e il porto
turistico di Marina di Ragusa. Essere l’isola al centro del Mediterraneo
significa essere al centro di un’area geografica divenuta nel corso dei
secoli centro e crocevia di popoli, cultura, ed esperienze.
L’istituzione, entro quest’anno, dell’Area di Libero Scambio del
Mediterraneo significherà incrementare ulteriormente quel ruolo di
laboratorio interculturale tra i numerosi paesi che si affacciano sulle
sponde del Mediterraneo; sarà l’occasione ideale per una reale crescita
dell’imprenditoria siciliana.
Bisogna saper cogliere questo evento come una grande opportunità perché possiamo diventare effettivamente il punto di snodo delle attività commerciali fra i ventisette paesi interessati dal Processo di Barcellona. Tutto questo non potrà che scaturire effetti positivi a livello occupazionale. I prossimi anni infatti saranno decisivi per il futuro dei giovani iblei.
Infrastrutture vuol dire crescita; crescita vuol di dire maggiore occupazione e quindi benessere economico e sociale.
Bisogna saper cogliere questo evento come una grande opportunità perché possiamo diventare effettivamente il punto di snodo delle attività commerciali fra i ventisette paesi interessati dal Processo di Barcellona. Tutto questo non potrà che scaturire effetti positivi a livello occupazionale. I prossimi anni infatti saranno decisivi per il futuro dei giovani iblei.
Infrastrutture vuol dire crescita; crescita vuol di dire maggiore occupazione e quindi benessere economico e sociale.
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