giovedì 1 settembre 2016

Chiarezza immediata su quanto accade ai docenti siciliani. Si evitino le illusioni, il caos e le assurde “deportazioni” al Nord !


Un’interrogazione al Ministro della Pubblica Istruzione per chiedere immediata chiarezza sulle problematiche riguardo i docenti siciliani, considerato che sul tema regna il caos assoluto insieme al malcontento di tantissimi insegnanti “deportati al nord”, molti non più di giovane età. 

Tutto ciò non è l’ inizio della “Buona Scuola” ma è l’amara conferma che questo è solo l’avvio, completamente sbagliato di una scuola, che solo nell’idea dovrebbe seguire i parametri europei ma che nella realtà non è così. Oggi  ci troviamo di fronte a situazioni di forte disagio per chi è costretto ad allontanarsi grazie ad un piano di assunzioni poco ragionato e per certi aspetti “assurdo”:    si spezzano legami, si allontanano di forza  persone,  come detto molte non più in giovane età, da impegni familiari che non si possono delegare. A questo si aggiunge il fatto che si priva la nostra Regione di  efficienze essenziali per lo sviluppo sociale e civile. Energie e risorse  di cui c’è bisogno.
Da chiarire, inoltre, la questione delle assegnazioni provvisorie in Sicilia, che, come appreso da notizie stampa,  permette ai docenti di poter accedere alle classi di concorso per il sostegno. Quali sono i criteri e quante persone possono accedere a questi contratti che sarebbero in fase di stipula in Sicilia? C’è bisogno di avere chiarimenti; gli interessati hanno diritto a  precise spiegazioni anche da noi parlamentari ai quali si rivolgono come rappresentanti del Governo per i territori. Queste nuove assegnazioni, peraltro, già sul nascere presenterebbero contorni oltre che confusi anche paradossali. La maggior parte dei posti in deroga sono quasi tutti a Catania e Palermo a fronte di un esiguo numero di posti disponibili ad esempio nelle province di Ragusa, 74  ed Enna, 73. A questo si aggiungerebbe la non possibilità di richiedere l’assegnazione in altra provincia della stessa Regione per cui chi ha la specializzazione su sostegno rischia di rimanere fuori; il risultato è sempre quello:  la penalizzazione della province più piccole!
Necessarie a questo punto urgenti delucidazioni per evitare di seminare illusioni a quanti sono costretti ad allontanarsi anche a 50 anni dalle loro famiglie, dopo anni di sacrifici e continua incertezza lavorativa!!

Nessun commento:

Posta un commento