Il
dibattito interno attualmente in atto nel
Nuovo Centrodestra, dopo le dimissioni di Maurizio Lupi da Ministro
delle Infrastrutture, necessita di una riflessione costruttiva sul momento
attuale che deve necessariamente trovare un punto fermo che sia la volontà di
continuare a costruire quel centrodestra partendo dai presupposti, forse oggi
dimenticati, dai quali era nato il partito guidato da Angelino Alfano.
La
chiarezza è l’elemento più importante
che in questo momento si deve ricercare e attuare, occorre capire dove si vuole
andare e con chi. Oggi la sensazione è che Ncd è troppo accondinscente e
subalterno al Pd, tanto da attuare scelte non
accettabili, non solo all’interno del partito stesso, ma anche tra la
collettività che ne viene fuori penalizzata; un esempio per tutti il decreto
legge sull’Imu agricola, che altro non ha fatto che allontanarci dai territori,
senza dare loro ascolto e senza mettere in primo piano le loro necessità. Lo
scopo del Nuovo Centrodestra era la volontà di essere il partito del territorio
non degli schieramenti. Si è persa quella volontà politica per cui è nato: “dare voce e rappresentanza al territorio,
anche andando oltre i tradizionali
steccati degli schieramenti politici di centrodestra e centrosinistra”. Lo
scopo era quello di mettersi a disposizione e in ascolto del territorio e del
civismo, soprattutto nei piccoli comuni che troppo spesso non sono riusciti a
far giungere la loro voce nelle stanze della politica.
Per questi motivi bisogna costruire perché
siamo nati come alternativa e dialogare
con chi vuole fare questo; bisogna recuperare l’entusiasmo iniziale e la nostra identità iniziale che era chiara
così come i valori e i contenuti a cui teniamo ed ispirati.
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