martedì 25 marzo 2014

Costituzione liberi consorzi di comuni, prediligiamo l’unità in questa fase confusa di applicazione di una legge “monca” che stabilisce solo di abolire le province.


Sono giorni di dibattiti su quello che sarà la nostra provincia alla luce della costituzione dei liberi consorzi.
Condivido che i primi cittadini iblei si siano affidati all’unica strada possibile, ovvero quella del dialogo per fare sintesi affinchè si preservi innanzitutto l’identità iblea con la giusta consapevolezza di non perseguire anacronistiche battaglie di campanile e rispettando la vocazione e la storia delle singole città. 

Ogni ipotesi di allargamento o di modifica dovrà e potrà essere proposta solo ascoltando i cittadini e non forzando unioni di territori che potrebbero risultare "incompatibili".
Mettiamo da parte ogni forma di divisione o protagonismo e pensiamo al bene del territorio che si deve raffrontare con  una legge “monca” che ci dice soltanto che le province sono abolite e si possono creare nuovi Liberi Consorzi entro sei mesi purché i Comuni raggruppino almeno una popolazione di 180 mila abitanti e quelli coincidenti con gli enti soppressi non abbiano una popolazione inferiore a 150 mila abitanti. Una legge che non norma quali competenze delle Province passeranno ai Comuni, con quali risorse economiche, quale sarà il destino dei dipendenti delle province e soprattutto di cosa dovranno occuparsi i liberi consorzi. 
No ad iniziative univoche è opportuno e necessario invece il confronto e la concertazione per scongiurare il rischio di creare liberi “carrozzoni” di comuni che difficilmente potranno avere la funzione intermediaria tra la Regione e gli enti comunali indebolendo il territorio. 
Oggi dobbiamo ragionare per evitare tutto questo; facciamo fronte comune per una decisione che comunque influenzerà il nostro futuro e quello delle nuove generazioni.



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