martedì 3 aprile 2012

Tribunale di Modica: qualunque opportunità ci sia per salvare il tribunale di Modica va cercata. Ci sono ipotesi tecnicamente percorribili che vanno seguite

La vicenda legata alla paventata soppressione del Tribunale di Modica, suscita in tutto il comprensorio un vivace ed appassionato dibattito, assolutamente giustificato in ragione della rilevanza sociale e culturale della pluricentenaria istituzione giudiziaria della Contea che già di per se -come peraltro giustamente detto in molte occasioni dai vertici giudiziari degli uffici giudiziari di piazzale Scucces- dovrebbe bastare ad essere ragione del suo mantenimento.
Oggi peró, alla vigilia della ripresa del percorso tecnico che impegnerà sull'argomento della revisione delle circoscrizioni giudiziarie il Ministero della Giustizia, è opportuno e indispensabile, fare seguire alle legittime proteste, proposte chiare e soprattutto attuabili.
Per definire meglio i contorni della vicenda, ho avuto una interlocuzione già giovedì scorso a Roma con il sottosegretario, prof. Mazzamuto, cui la questione è delegata, per capire, rispetto agli orientamenti di un governo che, ricordo a tutti, è ‘tecnico’ e per questo apprezzato in maniera bipartisan dalla politica e dagli Italiani, se esistano margini di intervento e, soprattutto, quali siano le opzioni realmente perseguibili per evitare la cancellazione del tribunale di Modica dalle mappe giudiziarie.

Il Sottosegretario, così come ha fatto sabato mattina nel corso della ‘tavola rotonda’ al Garibaldi di Modica, ha ribadito anche a me che la legge delega, che affida al Direttore Generale del Ministero l'applicazione dei criteri e dei parametri normativi in materia di riorganizzazione delle sedi giudiziarie, non ammette particolari deroghe.

Ciò non esclude, ovviamente, che qualunque spiraglio in essa si possa aprire, il lavoro mio sarà orientato ad evitare un ‘taglio’ così ingiusto non fosse altro per la straordinaria efficienza mostrata dal Tribunale di Modica (basta vedere i dati a testimonianza della stessa).
Efficienza che va a fare il paio con una storia che affonda le sue radici nei secoli e che merita ogni tipo d’azione a sua salvaguardia. Ad oggi, peró, il mancato rispetto delle condizioni minime di dotazione organica e di numero degli abitanti nell'area di diretta competenza, non è sanabile nè emendabile e, come mi è stato riferito a Roma, nel caso specifico di Modica, neanche l'ipotizzato ampliamento della circoscrizione -che tra l'altro non registra l'adesione di alcuni dei territori più distanti che dovrebbero essere coinvolti- consentirebbe di raggiungere alcuni dei parametri numerici richiesti per la sopravvivenza della sede.

Occorre, dunque, lavorare ad ipotesi realmente percorribili e tecnicamente gestibili e per tale ragione ho già concordato dopo Pasqua la convocazione di un tavolo tecnico presieduto dal sottosegretario, presso la sede del ministero a Roma. In quella circostanza, sarà possibile verificare la percorribilità tecnica di proposte compatibili con i criteri normativi, a partire dall'idea di creare un nuovo distretto giudiziario Ragusa-Modica, che, ad oggi, pare essere l'unica base di discussione possibile.
Da li si potrà partire per verificare competenze ed allocazione dei servizi, al fine di garantire piena funzionalità ed utilizzo anche all'attuale sede del Tribunale di Modica. Altre soluzioni, come ho già avuto modo di verificare a Roma, purtroppo ad oggi non appaiono percorribili.
Il rischio reale è che, insistendo sulla strada di ciò che è difficile da realizzare, il destino del Tribunale di Modica sia segnato. Per questa ragione continuo a preferire un proficuo e silenzioso lavoro che apre le porte a soluzioni possibili e percorribili e che mi consenta di intercettare ogni varco che possa essere foriero di buone nuove per il Tribunale di Modica.

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