Ora che posso finalmente dedicarmi a pieno titolo e completamente a
svolgere il ruolo di segretario politico ho deciso di rivolgermi a
ciascun sostenitore del Popolo della Libertà per condividere la rotta
che intendo seguire.
Scusate se non sarò breve… ma è la prima volta che vi scrivo.
Come
ho più volte detto in queste settimane, valori, organizzazione e
attività di governo sono le fondamenta sulle quali dobbiamo costruire e
preparare la vittoria alle elezioni politiche del 2013.
Una vittoria
che non vale per se stessa ma è lo strumento attraverso il quale
completare le tante riforme che stiamo attuando in questi anni, gli
interventi per superare compiutamente la crisi globale della quale siamo
stati e siamo colpiti, superare definitivamente alcuni storici ritardi
accumulati dal nostro Paese.
In politica, come nella vita, senza una meta non si va da nessuna parte. I nostri valori indicano la nostra meta. Sono quelli che il presidente Berlusconi ha sempre indicato fin dalla sua discesa in campo nel gennaio 1994 e vanno oltre di noi perché esistono prima di noi e continueranno a essere dopo di noi, in quanto sono il fondamento della nostra civiltà, quella legge naturale scritta nel cuore di ogni essere umano: la dignità della persona, il rispetto della vita, la famiglia, la difesa e la promozione della libertà in tutti i settori, l’attenzione verso i più deboli, quel principio di sussidiarietà che significa riconoscere e valorizzare le forze vitali della società e far fare allo Stato unicamente i compiti che servono a promuovere il bene comune.
Senza il costante riferimento e
approfondimento di questi valori e della loro possibile declinazione in
concreta attività di governo, la politica degenera in mera gestione del
potere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. I politici
si chiudono in un circuito autoreferenziale tra Palazzo e mass media
che, questo sì, merita il disprezzo dei cittadini, che finiscono con il
sentire la politica lontana, inutile, ostile. Non è questa la politica
che vogliamo, non è questa la politica per la quale siamo in campo.
Ciò,
per essere capaci di attingere a piene mani alla forza che viene dalla
consapevolezza di sapere chi siamo, ho chiesto a Sandro Bondi di essere
il promotore di una costante riflessione sulle nostre radici valoriali e
di diffonderla a partire dal prossimo autunno sul territorio e on line.
Il
primo passo per organizzare il PDL consiste nel dotarlo di regole che
siano in grado di farne una casa accogliente, aperta a tutti. Ieri ha
iniziato il proprio lavoro il “Gruppo delle regole”, composto da
personalità della nostra classe dirigente. Lavoreranno bene e
completeranno il loro incarico entro il 30 settembre. Tuttavia, poiché
mi sono impegnato lo scorso primo luglio a costruire un partito aperto,
capace di ascoltare i suggerimenti del nostro popolo, d’accordo con il
presidente Berlusconi abbiamo deciso di coinvolgere da subito anche i
nostri sostenitori.
Da lunedì 1 agosto fino a giovedì 15 settembre,
tutti coloro che lo vorranno potranno mandare il loro suggerimento per
quanto riguarda modalità di iscrizione, di partecipazione al voto, di
celebrazione dell’election day del PDL e dei congressi provinciali,
lasciando il loro messaggio nella pagina appositamente creata in
www.pdl.it. Tutti i suggerimenti pervenuti saranno letti e vagliati dai
componenti del "Gruppo delle regole”, come è giusto che avvenga.
Infine,
ritengo sia fondamentale che ciascuno di noi conosca e diffonda le
tante cose positive fatte dal governo. Lo dobbiamo fare, in primo luogo
perché non possiamo accettare che il giudizio sulla nostra storia sia
dato dai nostri avversari: il primo modo per evitarlo è sapere cosa
abbiamo fatto e sfuggire così alla trappola del tutto va male, di un
pessimismo che cancella la speranza e toglie vigore, passione e
responsabilità.
L’ho già detto e lo ripeto: abbiamo fatto tutto
quello che volevamo fare per la nostra Italia? No. Abbiamo fatto e
stiamo facendo tutto il possibile, nella situazione che ci troviamo ad
affrontare, una situazione inedita, con il mondo continuamente sull’orlo
del tracollo: se solo poco tempo fa qualcuno avesse mai parlato della
possibilità che gli Stati Uniti potessero dichiarare fallimento (con
tutto quello che ne conseguirebbe per l’economia mondiale) lo avremmo
preso per pazzo. Eppure da settimane proprio di questa eventualità ci
troviamo a dibattere. Viviamo tempi inediti per la storia del mondo e in
questi tempi l’Italia sta facendo la parte che le compete.
Lo fanno
in primo luogo le famiglie e le imprese, che, nonostante tutto, non
demordono, vanno avanti, lottano, con la capacità tipica di noi italiani
di trarre il meglio da noi stessi proprio quando la situazione è più
complicata. Lo fa anche il governo. Ci siamo dati da qui a fine
legislatura l’obiettivo di approvare tre grandi riforme: istituzionale,
fiscale e della giustizia, nonché il Piano per il Sud.
Queste riforme
si uniscono a quelle già in essere e in via di completamento: scuola,
università, federalismo fiscale, pubblica amministrazione e servizi on
line, pensioni, giustizia civile, codice antimafia, codice del turismo. A
questo sommario elenco vanno aggiunte tutte le misure anticrisi messe
in campo per le famiglie, i lavoratori e le imprese e, fondamentale, la
messa in sicurezza dei conti pubblici, senza la quale il nostro paese
avrebbe rischiato il fallimento.
Di questo tutti noi del Popolo
della Libertà dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi. Per aiutarci in
questo compito ti invito a leggere e diffondere on line e non solo il
pregevole “Tre anni dopo. Le principali realizzazioni del governo
Berlusconi”, pubblicazione che trovi nel sito nazionale www.pdl.it e
nella pagina facebook di Silvio Berlusconi, predisposta dal bravissimo
Antonio Palmieri.
Valori, organizzazione, governo. C’è però un
quarto ingrediente, che è il lievito che anima tutto ciò: la passione e
il desiderio di fare qualcosa di bello non solo per sé, ma per gli
altri. Se hai questa passione, questo entusiasmo dentro di te, sappi che
io ci sarò.
Passione ed entusiasmo, combattere ogni giorno la
battaglia contro il cinismo e la rassegnazione, nonostante tutto e
nonostante tutti, come ci insegna il Presidente Silvio Berlusconi.
Conta
su di me, come io conto su di te per lavorare insieme ed essere
all’altezza della responsabilità che abbiamo nei confronti di tutti gli
italiani. Con il tuo sostegno e con quello di tutti coloro che con te e
con me credono nel compito che dobbiamo realizzare nel nostro Paese.
Io credo che ce la faremo!
Tuo Angelino Alfano
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