Egregio Presidente,
siamo oggi a scriverLe per portare alla Sua
attenzione, certi di ottenere un sensibile e sollecito riscontro, una
questione che investe la provincia di Ragusa e che, in particolare in
queste ultime ore, sta generando un’ allarmante destabilizzazione degli
equilibri politici del nostro partito sul territorio.
A seguito
della grande mobilitazione della cittadinanza che, in maniera
stringente, chiede riscontri di fronte ad una situazione rispetto alla
quale il Governo nazionale viene tacciato di sconcertante indifferenza e
noi rappresentanti locali delle istituzioni di immobilismo e
connivenza, riteniamo, a questo punto, opportuno un Suo diretto
intervento.
Dato indiscutibile e conclamato in Sicilia, ed in
particolare nella Sicilia meridionale ed orientale, è il deficit del
sistema delle infrastrutture di trasporto, lesivo del diritto alla
mobilità dei cittadini e dall’incidenza fortemente negativa
sull’economia locale, quanto mai bisognosa di nuovo slancio.
A
tale criticità strutturale della provincia iblea, noi, voce di tali
istanze del territorio in Parlamento, avevamo risposto, forti
dell’adesione ad un progetto politico nazionale che vedeva come uno
degli obiettivi prioritari dell’azione di Governo proprio lo sviluppo
delle infrastrutture nella nostra realtà insulare, ponendo in essere una
serie di azioni positive finalizzate a sbloccare il completamento e la
realizzazione di due importantissime opere attese da oltre vent’anni:
l’aeroporto “Vincenzo Magliocco” nel Comune di Comiso e il raddoppio
della strada statale che collega Ragusa e Catania.
Per quanto
riguarda l’aerostazione, frutto di un’importante opera di conversione ad
uso civile della preesistente struttura di esclusivo utilizzo militare,
sono stati superati proprio negli ultimi mesi i più rilevanti ostacoli
procedurali all’entrata in funzione dell’infrastruttura.
La visita
del “Magliocco” da parte del Ministro Matteoli, nel mese di gennaio
scorso, era stata interpretata quale testimonianza inequivocabile
dell’impegno del Governo per il conseguimento dell’obiettivo della piena
operatività dell’aeroscalo, “ sbocco indispensabile nel sistema dei
trasporti della Sicilia Sud-orientale” - secondo le parole del Ministro
riportate sulla home page del sito internet del Ministero- per “far
volare i primi aerei da e per Comiso già in estate in modo da sfruttare
la stagione turistica 2011”. E proprio in quell’occasione ufficiale
l’aeroporto è stato aperto ai cittadini che hanno potuto toccare con
mano il reale compimento di un’opera modernissima per la quale numerose
compagnie aeree nazionali ed internazionali hanno già mostrato interesse
ad investire.
Alla luce della situazione descritta, appare ad
oggi inaccettabile la sussistenza di un ultimo impedimento burocratico
per la piena operatività dell’aeroporto, che consiste nell’emanazione
da parte dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e
dell’Economia, del decreto- a quanto risulta, già sottoscritto dal
Ministro Matteoli e giacente sul tavolo del Ministro Tremonti-
finalizzato ad assegnare all’ ENAV i servizi di assistenza per la
navigazione aerea, che necessiterebbe di una copertura irrisoria
rispetto al costo complessivo dell’opera, pari circa ad un milione di
euro.
Un analogo ed inspiegabile blocco da parte del Ministro
dell’Economia si rileva anche riguardo alla realizzazione del raddoppio
della cosiddetta “ragusana”, opera citata proprio da Lei nell’
intervento programmatico alla Camera del 29 settembre scorso, nel quale
aveva con orgoglio sottolineato che “Nei prossimi tre anni saranno
investite nel Mezzogiorno risorse per circa 21 miliardi di euro, pari al
40 per cento degli investimenti complessivi in tutta Italia,
raggiungendo nel 2013 alcuni risultati importanti” tra i quali “il
sostanziale avanzamento di opere quale l'asse autostradale
Ragusa-Catania”.
Tale intervento infrastrutturale, inserito nella
programmazione pluriennale di ANAS s.p.a. che ha promosso la
realizzazione dell’opera in regime di partecipazione pubblico- privata, è
strategico per l’economia del territorio ragusano, considerato che il
trasporto su strada rappresenta ancora la forma principale di
movimentazione delle merci, nonché costituente completamento del sistema
aeroportuale.
In particolare, dopo l’importante approvazione, nel
gennaio 2010, della deliberazione con la quale il CIPE ha determinato la
copertura finanziaria della parte pubblica dell’investimento
dell’opera, l’adozione da parte del Ministero dell’Economia dello schema
di convenzione del project financing, indispensabile al fine della
formalizzazione da parte dell’ANAS del bando di gara per la
presentazione di offerte da parte di privati, è, ad oggi,
immotivatamente sospesa.
L’attenzione su tali problematiche nella
provincia ragusana, nei cui comuni si giocheranno determinanti
partite, nella prossima consultazione amministrativa di maggio, è ormai
ai massimi livelli.
Le proteste, rivolte principalmente al Governo
nazionale, si levano da tutti i fronti: da ultimo l’accusa lanciata dal
PD mediante un’interpellanza urgente alla Camera nella quale viene
sottolineato il totale disinteresse del Ministro Matteoli alle criticità
in oggetto manifestato attraverso il rinvio a data da destinarsi di un
incontro fissato per la scorsa settimana con l’assessore alla
Infrastrutture e alla mobilità della Regione Sicilia.
Noi
parlamentari ci troviamo, purtroppo, nell’impossibilità di continuare a
controbattere ad accuse che, alla luce dei fatti, appaiono fondate.
Anche
la società civile si è organizzata con forme di mobilitazione
diversificate: da un lato l’ennesima marcia lenta svoltasi mercoledì
scorso e finalizzata all’occupazione della suddetta tratta stradale,
alla quale hanno aderito anche diversi rappresentanti delle istituzioni
locali, dall’altro attraverso l’utilizzo di strumenti di
sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di comunicazione ad
amplissimo spettro, come la costituzione su facebook di gruppi (“Unico
gruppo attivo aeroporto di Comiso”, “Apriamo l’aeroporto di Comiso”) ai
quali finora hanno aderito complessivamente circa 7.000 cittadini!
Altro
dato preoccupante riguarda l’autosospensione dal Popolo della Libertà
dei quattro sindaci del partito dei Comuni della Provincia,
registratasi in questi ultimi giorni.
Alla base di tale gesto,
la condivisibile necessità di mostrare vicinanza a quei tanti cittadini
che, stanchi di continuare a sostenere ogni giorno i disagi di una
sottodotazione infrastutturale atavica, hanno atteso per anni quei
rimedi che sembravano a portata di mano ed invece, beffati, vedono
sottratti a causa della noncuranza di chi, evidentemente, ha poco a
cuore le sorti del nostro territorio.
Ed è proprio per dare un
segnale tangibile dell’attenzione di un Presidente che ha sempre
dimostrato la dovuta sensibilità rispetto alle problematiche della
mobilità che affliggono il territorio siciliano, facendone baluardo
della Sua lungimirante azione di governo, nella quale convintamente noi
continuiamo a credere, Le rivolgiamo la cortese, ma parimenti urgente,
richiesta di incontro, o di altra sollecita risposta, confidando
fermamente nella possibilità di concertare soluzioni immediate innanzi a
tale disarmante quadro.
Antonino Minardo
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