martedì 26 aprile 2011

Infrastrutture. La deputazione siciliana del PdL a Montecitorio chiede l'intervento del Presidente Berlusconi

Egregio Presidente,

siamo oggi a scriverLe per portare alla Sua attenzione, certi di ottenere un sensibile e sollecito riscontro, una questione che investe la provincia di Ragusa e che, in particolare in queste ultime ore, sta generando un’ allarmante destabilizzazione degli equilibri politici del nostro partito sul territorio.

A seguito della grande mobilitazione della cittadinanza che, in maniera stringente, chiede riscontri di fronte ad una situazione rispetto alla quale il Governo nazionale viene tacciato di sconcertante indifferenza e noi rappresentanti locali delle istituzioni di immobilismo e connivenza, riteniamo, a questo punto, opportuno un Suo diretto intervento.
Dato indiscutibile e conclamato in Sicilia, ed in particolare nella Sicilia meridionale ed orientale, è il deficit del sistema delle infrastrutture di trasporto, lesivo del diritto alla mobilità dei cittadini e dall’incidenza fortemente negativa sull’economia locale, quanto mai bisognosa di nuovo slancio.
A tale criticità strutturale della provincia iblea, noi, voce di tali istanze del territorio in Parlamento, avevamo risposto, forti dell’adesione ad un progetto politico nazionale che vedeva come uno degli obiettivi prioritari dell’azione di Governo proprio lo sviluppo delle infrastrutture nella nostra realtà insulare, ponendo in essere una serie di azioni positive finalizzate a sbloccare il completamento e la realizzazione di due importantissime opere attese da oltre vent’anni: l’aeroporto “Vincenzo Magliocco” nel Comune di Comiso e il raddoppio della strada statale che collega Ragusa e Catania.

Per quanto riguarda l’aerostazione, frutto di un’importante opera di conversione ad uso civile della preesistente struttura di esclusivo utilizzo militare, sono stati superati proprio negli ultimi mesi i più rilevanti ostacoli procedurali all’entrata in funzione dell’infrastruttura.
La visita del “Magliocco” da parte del Ministro Matteoli, nel mese di gennaio scorso, era stata interpretata quale testimonianza inequivocabile dell’impegno del Governo per il conseguimento dell’obiettivo della piena operatività dell’aeroscalo, “ sbocco indispensabile nel sistema dei trasporti della Sicilia Sud-orientale” - secondo le parole del Ministro riportate sulla home page del sito internet del Ministero- per “far volare i primi aerei da e per Comiso già in estate in modo da sfruttare la stagione turistica 2011”. E proprio in quell’occasione ufficiale l’aeroporto è stato aperto ai cittadini che hanno potuto toccare con mano il reale compimento di un’opera modernissima per la quale numerose compagnie aeree nazionali ed internazionali hanno già mostrato interesse ad investire.

Alla luce della situazione descritta, appare ad oggi inaccettabile la sussistenza di un ultimo impedimento burocratico per la piena operatività dell’aeroporto, che consiste nell’emanazione da parte dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia, del decreto- a quanto risulta, già sottoscritto dal Ministro Matteoli e giacente sul tavolo del Ministro Tremonti- finalizzato ad assegnare all’ ENAV i servizi di assistenza per la navigazione aerea, che necessiterebbe di una copertura irrisoria rispetto al costo complessivo dell’opera, pari circa ad un milione di euro.
Un analogo ed inspiegabile blocco da parte del Ministro dell’Economia si rileva anche riguardo alla realizzazione del raddoppio della cosiddetta “ragusana”, opera citata proprio da Lei nell’ intervento programmatico alla Camera del 29 settembre scorso, nel quale aveva con orgoglio sottolineato che “Nei prossimi tre anni saranno investite nel Mezzogiorno risorse per circa 21 miliardi di euro, pari al 40 per cento degli investimenti complessivi in tutta Italia, raggiungendo nel 2013 alcuni risultati importanti” tra i quali “il sostanziale avanzamento di opere quale l'asse autostradale Ragusa-Catania”.

Tale intervento infrastrutturale, inserito nella programmazione pluriennale di ANAS s.p.a. che ha promosso la realizzazione dell’opera in regime di partecipazione pubblico- privata, è strategico per l’economia del territorio ragusano, considerato che il trasporto su strada rappresenta ancora la forma principale di movimentazione delle merci, nonché costituente completamento del sistema aeroportuale.
In particolare, dopo l’importante approvazione, nel gennaio 2010, della deliberazione con la quale il CIPE ha determinato la copertura finanziaria della parte pubblica dell’investimento dell’opera, l’adozione da parte del Ministero dell’Economia dello schema di convenzione del project financing, indispensabile al fine della formalizzazione da parte dell’ANAS del bando di gara per la presentazione di offerte da parte di privati, è, ad oggi, immotivatamente sospesa.

L’attenzione su tali problematiche nella provincia ragusana, nei cui comuni si giocheranno determinanti partite, nella prossima consultazione amministrativa di maggio, è ormai ai massimi livelli.
Le proteste, rivolte principalmente al Governo nazionale, si levano da tutti i fronti: da ultimo l’accusa lanciata dal PD mediante un’interpellanza urgente alla Camera nella quale viene sottolineato il totale disinteresse del Ministro Matteoli alle criticità in oggetto manifestato attraverso il rinvio a data da destinarsi di un incontro fissato per la scorsa settimana con l’assessore alla Infrastrutture e alla mobilità della Regione Sicilia.
Noi parlamentari ci troviamo, purtroppo, nell’impossibilità di continuare a controbattere ad accuse che, alla luce dei fatti, appaiono fondate.
Anche la società civile si è organizzata con forme di mobilitazione diversificate: da un lato l’ennesima marcia lenta svoltasi mercoledì scorso e finalizzata all’occupazione della suddetta tratta stradale, alla quale hanno aderito anche diversi rappresentanti delle istituzioni locali, dall’altro attraverso l’utilizzo di strumenti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di comunicazione ad amplissimo spettro, come la costituzione su facebook di gruppi (“Unico gruppo attivo aeroporto di Comiso”, “Apriamo l’aeroporto di Comiso”) ai quali finora hanno aderito complessivamente circa 7.000 cittadini!
Altro dato preoccupante riguarda l’autosospensione dal Popolo della Libertà dei quattro sindaci del partito dei Comuni della Provincia, registratasi in questi ultimi giorni.

Alla base di tale gesto, la condivisibile necessità di mostrare vicinanza a quei tanti cittadini che, stanchi di continuare a sostenere ogni giorno i disagi di una sottodotazione infrastutturale atavica, hanno atteso per anni quei rimedi che sembravano a portata di mano ed invece, beffati, vedono sottratti a causa della noncuranza di chi, evidentemente, ha poco a cuore le sorti del nostro territorio.
Ed è proprio per dare un segnale tangibile dell’attenzione di un Presidente che ha sempre dimostrato la dovuta sensibilità rispetto alle problematiche della mobilità che affliggono il territorio siciliano, facendone baluardo della Sua lungimirante azione di governo, nella quale convintamente noi continuiamo a credere, Le rivolgiamo la cortese, ma parimenti urgente, richiesta di incontro, o di altra sollecita risposta, confidando fermamente nella possibilità di concertare soluzioni immediate innanzi a tale disarmante quadro.

Antonino Minardo

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