L'istituzione universitaria nel nostro territorio è un bene di un’intera provincia;
è una risorsa inestimabile che necessita scelte ed interventi urgenti
per scongiurarne la chiusura. Ho sempre sostenuto l’Università iblea e
oggi più che mai è doveroso rilanciare questa istituzione fondamentale
per le nuove generazioni di questo territorio e dare risposte concrete
ai numerosi iscritti che stanno affrontando l’anno accademico
nell’incertezza più assoluta, in un generale disordine organizzativo e
amministrativo che impedisce la serenità nel prosieguo degli studi.
L’Università a Ragusa deve essere rilanciata
e bisogna impedirne il suo lento indebolimento. E per questo il mio
primo invito va ai soci del Consorzio Universitario ibleo (e
principalmente comune di Ragusa e Provincia Regionale) perchè si proceda
al rinnovo del CdA scaduto lo scorso 31 dicembre. Non si può
programmare e pensare al futuro con un CdA scaduto! Occorre rivedere il
rapporto con Catania, che nel 2001 in convenzione con il Comune di
Modica e con il Consorzio Universitario ibleo, decise di allargare la
propria offerta formativa investendo nel nostro territorio. Adesso non
può svanire tutto così, a discapito di tanti studenti che hanno creduto e
investito nella nostra università e non sanno cosa sarà di loro domani.
Ma anche a scapito di famiglie e ragazzi che vorrebbero continuare qui
il loro percorso di studi e che si vedono chiusa la porta in faccia
dall’inedia e dal pressappochismo decisionale. Catania non può
dimenticare l’impegno profuso del nostro territorio per far sì che
l’Università diventasse realtà! Catania non può chiudere la porta a
1.500 iscritti a Giurisprudenza: parlo di loro perché ho raccolto le
lamentele e se non interverranno novità vedranno la loro università
chiudere!
Il rapporto con l’Università di Catania va chiarito,
valutato e definito. E credo sia utile anche dialogare con le altre
realtà universitarie che ci sono in Sicilia ma anche oltre ed
impedire che questo importante percorso si concluda senza aver fatto il
possibile per garantire ai nostri giovani la prosecuzione degli studi in
un’università che, sebbene limitata, deve comunque garantire qualità ed
efficienza. Io ci credo come ci hanno creduto coloro che hanno deciso
di formarsi nel nostro territorio e per questo sono convinto che
l’Università va salvata.
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