martedì 10 maggio 2011

Università iblea. Si metta il nuovo CdA nelle condizioni di programmare il futuro

I soci del Consorzio Universitario di Ragusa, non possono più permettersi di tergiversare nel mettere nelle condizioni il CdA del Consorzio a dotarsi di un presidente e delle altre cariche; altrimenti bene fa chi ci rammenta la ‘politica sonnolenta’ attorno a questa istituzione iblea, attaccata da più parti. Basti ricordare lo ‘strano’ ricorso al TAR del preside di Lingue, il professore Nunzio Famoso, avverso al suo stesso ateneo di Catania; o l’interrogazione parlamentare al Governo Nazionale di due esponenti del Pd, che vogliono la facoltà a Catania - portata in queste ore a conoscenza dell’opinione pubblica - provando per questa via ad ottenere ciò che non possono avere secondo norma. Ed è proprio in una fase comunque delicata come questa, che chiunque ha responsabilità di scelta nel cdA del Consorzio Universitario, deve darsi una mossa. Perché altrimenti, il rischio è quello di prestare ‘fianco debole’ a queste azioni e di soccombere.

L’invito lo rivolgo al Sindaco di Ragusa perché provveda subito a cambiare il suo delegato in CdA (dopo la sofferta rinuncia all’incarico di un elemento esperto e capace come il Preside Giuseppe Barone). Invito Nello Dipasquale a provvedere immediatamente a scegliere un’altra figura di prestigio nel CdA e ad attivarsi perché lui, come ogni altro socio del CdA, riuniscano subito l’organismo costituito e si proceda all’elezione delle cariche di esso. Unità e decisionismo, sono i termini che la classe dirigente di Ragusa deve avere come ‘stella polare’ in questa fase della ‘nostra’ università. Efficacia nelle scelte e nelle azioni. Eleggere subito le cariche del CdA del Consorzio Universitario, definendone gli assetti. Altrimenti diventiamo deboli e rischiamo di soccombere. Io, da parte mia, mi pongo non solo come stimolo per giungere a questo obiettivo ma anche, in quanto parlamentare nazionale, come interlocutore perché non passino azioni come quella dei due esponenti del Pd, che bene ha fatto Paolo Pavia del Dipartimento Università e Ricerca a portare alla luce del sole e a denunciarlo alla nostra attenzione e all’attenzione, di conseguenza, di ognuno dei soci e degli attori del Consorzio Universitario.

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