venerdì 6 agosto 2010

Un anno di impegno continuo e costante per l’aeroporto di Comiso

Ho sempre sostenuto che quella dell’apertura dello scalo di Comiso è la battaglia di un intero territorio, che deve superare le divisioni politiche, partitiche e di schieramento. Un progetto che non ha coloriture ma che esalti l’impegno comune. Basta vedere ogni mia azione parlamentare ed istituzionale legata a questa vicenda, per avere contezza piena di come abbia ritenuto necessario coinvolgere tutte le forze politiche che rappresentano il nostro territorio, superando steccati che in questa circostanza non servivano ed anzi sarebbero potuti risultare deleteri.

Era l’11 luglio 2009 quando, a seguito di un incontro con il compianto presidente della Camera di Commercio di Ragusa Pippo Tumino, mi sono fatto portavoce presso i Ministeri competenti perché si completasse il percorso per l’apertura dello scalo. Il 14 luglio ho presentato due proposte emendative al decreto anticrisi che prevedono l’inserimento dell’aeroporto tra gli scali destinatari di finanziamenti statali. Il 16 luglio sono state ammesse in sede di Commissione e il 21 luglio la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esitato favorevolmente la mia proposta emendativa che destina all’aeroporto di Comiso i fondi necessari all’attivazione di tutti i dispositivi interni di sicurezza. Il 28 luglio la Camera dei Deputati ha dato il sì definitivo ai fondi per l’aeroporto; la norma da me presentata è stata sostenuta da tutti i colleghi parlamentari siciliani. A questo punto era necessario che il Ministro Matteoli mettesse d’accordo l’ENAC e l’ENAV sul percorso da seguire per ufficializzare, sulla scorta del mio emendamento, la presenza dello Stato e quindi l’inserimento di Comiso tra gli scali di interesse nazionale ipotizzando un decreto ministeriale ad hoc. Il 15 ottobre scrivo al Ministro Matteoli, ancora una volta coinvolgendo tutti i colleghi siciliani. Il 26 novembre presento un’interrogazione per invitare il Ministro Matteoli ad apporre in tempi brevi la firma al Decreto, solo così si possono sbloccare i fondi necessari per il servizio di assistenza al volo e per la sicurezza e di fatto inserire l’aeroporto di Comiso nell’elenco degli aeroporti di interesse nazionale. Il 20 gennaio 2010 incontro il presidente dell’ENAC che mi comunica finalmente che è stato raggiunto l’accordo tra ENAC e ENAV. Lo Stato, attraverso l’ENAV, dunque si caricherà per i primi tre anni dei costi dell’assistenza al volo.
Il 1 marzo preoccupato per l’ulteriore dilatarsi dei tempi previsti per l’apertura dello scalo, adesso fissati a Pasqua del 2011, chiedo un tavolo tecnico permanente fra tutti gli attori della vicenda, perché non si proceda più in ordine sparso ma si omogeneizzi ogni azione ed ognuno sia a conoscenza di quanto si sta facendo. Il 10 marzo presento un’interrogazione, che porta in calce anche le firme di altri parlamentari siciliani (Fallica, Garofalo, Beretta, Causi, Marinello, Pagano, Terranova), chiedendo che venga stilato in Ministero un cronoprogramma delle cose da fare, delle scadenze da rispettare, dei compiti da adempiere e che si stabilisca una volta per tutte cosa c’è da fare senza che vengano fuori, ad ogni confronto, nuovi problemi che determinano nuovi ritardi. Subito dopo giunge una telefonata dal Ministro che incontro, insieme ad una delegazione istituzionale iblea, il 13 aprile. Sul tavolo sono emersi i problemi che impediscono l’apertura della scalo di Comiso, a cominciare dalla questione del passaggio del sedime aeroportuale dal Ministero della Difesa al Demanio, ultimo ostacolo prima dell’apertura.
Slittano due date per la firma del protocollo a causa della Regione ed ho insistito a monitorare e sollecitare i soggetti coinvolti. Il 14 giugno sollecito il presidente Lombardo e il 15 giugno finalmente lo stesso presidente mi comunica che la giunta regionale ha approvato la bozza del protocollo d’intesa. All’incontro fissato per il 2 luglio nascono ulteriori dubbi di carattere tecnico sollevati dall’Agenzia del Demanio che pone alcuni quesiti al Ministero dell’Economia.

A questo punto per evitare che nascessero ulteriori problemi, il tavolo tecnico con i rappresentanti dei Ministeri, ENAC e Agenzia del Demanio si riunisce il 7 luglio e concorda finalmente un percorso condiviso che sono certo porterà alla soluzione. Considerato che alla tanto attesa firma del protocollo d’intesa per il passaggio del sedime dovrà seguire un atto ufficiale e cioè un decreto interministeriale a firma dell’Economia e della Difesa, il tavolo tecnico stabilisce di redigere un dossier sintetico che riassuma il lungo iter dell’aeroporto di Comiso da sottoporre all’attenzione dei ministri interessati, in modo da evitare problemi dopo la firma del protocollo. In pochi giorni il dossier è stato preparato e sottoposto all’attenzione degli uffici legislativi dei due ministeri in data 20 luglio. Già giorno 26 luglio era stato trasmesso ai relativi uffici di gabinetto per essere sottoposto al via libera dei ministri.
Ieri, mi è giunta notizia che il Ministro La Russa ha già esitato favorevolmente mentre si attende che il Ministro Tremonti valuti la vicenda anche alla luce del fatto che in questi giorni c’è stata un’intensa interlocuzione con la Regione su alcuni aspetti tecnici di grande rilevanza.
Oggi, 6 agosto ho ricevuto comunicazione dal Capo Ufficio Legislativo del Ministero dell’Economia dott. Italo Volpe che il Ministro Giulio Tremonti ha dato l’ok per la firma. È l’atto conclusivo che schiude le porte verso l’apertura vera e proprio dello scalo. È stato assolutamente rispettato l’impegno che in sede ministeriale era strato assunto dopo che assieme ai deputati siciliani Garofalo, Torrisi, Fallica, Beretta, Causi, Marinello e altri, su mia iniziativa, abbiamo chiesto a gran voce allo stesso Tremonti una rapida soluzione anche alla luce dell’eccessiva strumentalizzazione mediatica degli ultimi giorni. I tempi d’attesa per la firma siamo riusciti a ridurli notevolmente con l’interlocuzione costante con tecnici e funzionari soprattutto del Ministero dell’Economia e con la redazione di un dossier che ha ricostruito la storia dettagliata dell’iter burocratico legata all’aeroporto di Comiso e che ha consentito a chi di dovere di accelerare le operazioni verso la convocazione della riunione nelle prossime ore. Adesso siamo all’atto conclusivo e non calerà di un solo attimo la mia attenzione perché si giunga a Pasqua 2011, così come annunciato, all’apertura vera dell’Aeroporto di Comiso!

Questa è la verità che dimostra la buona fede di un’azione politica mirata solo al raggiungimento di un obiettivo fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio senza alcuna strumentalizzazione e senza il bisogno di creare inutili allarmismi.

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