lunedì 31 marzo 2008

Il Popolo della Libertà... una svolta per la nostra Provincia!

Il mark segnato ieri nel mio percorso elettorale, assume un’importanza non indifferente, sia per i suoi contenuti che per la sostanza di essi. Emerge, intanto, un valore compatto e di unità di intenti nel Popolo della Libertà; e questo è un assioma indispensabile. Ribadisco che è il Paese, che è l’Italia a chiedere le risposte che, come PdL possiamo dare; è un Paese in ginocchio, che ha bisogno di interventi strutturali e non di altri balzelli, come, invece, due anni di governo Prodi hanno significato. Questo ho detto ieri e questo ribadisco oggi. C’è stato per due anni, un colpevole distacco fra l’Italia “reale” e quella che, invece, hanno disegnato le sinistre; questo solco può essere riempito solo del nostro Governo e dalle nostre idee, dal Governo di Silvio Berlusconi. Il Popolo della Libertà, è oggi il voto utile, l’unica via per risollevare l’Italia, per ridarle dignità, perché si rialzi dopo due anni al buio. Sprecare i voti sui partitini del ricatto, sugli schieramenti inutili destinati a scomparire dalla scena politica, significa disperdere consenso e non aiutare la stabilità del nostro Paese.
C’è un territorio, quello di questa Provincia, che ha ricevuto un preciso segnale dal Popolo della Libertà: avere certamente un suo rappresentante a Roma. Questi sono fatti e non parole; queste sono certezze e non speranze. Un onore ed anche un onere piacevole, per chi, come me, continua a vivere la politica con passione. Quella passione che anche ieri ci ha trasmesso Gianfranco Miccichè, con le sue parole e con le attestazioni di stima nei miei confronti e nei confronti della mia politica.
Con questo segno tracciato ieri, continuo nel solco del mio percorso elettorale, rivolgendo l’attenzione alla Sicilia, alla provincia di Ragusa, alle sue effervescenze ed alle giovani intelligenze. Quando dico che “non abbiamo bisogno di un amico al governo” ma di un “Governo Amico”, sintetizzo quella che è una verità per il Popolo della Libertà, ovvero la certezza di avere riguardo per i territori, per la gente che li abita e per il loro futuro, garantendone la rappresentanza parlamentare (non come hanno fatto altri…) e soprattutto, la rigenerazione della classe politica, reale e non fittizia. Da ieri fortifico la convinzione della svolta che ci sarà il 13 e 14 aprile; sono assolutamente convinto, che oggi il Popolo della Libertà è la chiave di volta dei problemi del Paese e, come uomo di questo schieramento, mi riconosco ogni giorno di più in un progetto ambizioso ma reale e realizzabile.


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