Porterò all’attenzione del Governo e in Parlamento già questa settimana la proposta di oltre 5.000 persone che vogliono salvare la nostra identità, la nostra storia ‘giovane’ ma assolutamente di alto profilo e che non può subire l’inopinata cancellazione della sua esistenza in modo ineffabile ed ingiustificabile. Sono oltremodo soddisfatto dell’adesione che c’è stata nei tre giorni dello scorso fine settimana. Questa è una petizione che ha ragione d’essere con l’unico scopo non di fare demagogia o populismo ma di DIFENDERE UN’IDENTITA’ mai come adesso ‘sotto-attacco’. I proseliti che essa ha raccolto sono la concreta dimostrazione che il problema è sentito, ‘vissuto’ dalla Gente. Noi non siamo ‘contro’ a prescindere -com’è abitudine pessima di altri-. Vogliamo solo capire. Vogliamo sapere cioè, cosa succederà se e quando la nostra realtà territoriale subirà l’accorpamento, se manterremo i presidi di legalità e sicurezza che adesso abbiamo, i presidi istituzionali ‘classici’ di una provincia. A noi non interessa la difesa dell’ente provincia in quanto tale. A NOI INTERESSA L’IDENTITA’ IBLEA, che è fatta di storia e di un’effervescenza riconosciuta e riconoscibile e che è stata portata ad esempio come la SICILIA MIGLIORE!
Le nostre proposte sono chiare, chiediamo:
1) che nella nuova Provincia gli uffici e i servizi che da essa dipendono siano distribuiti equamente in tutto il territorio anche prevedendo il mantenimento, come succursali, delle vecchie sedi;
2) che il nome della nuova Provincia sia individuato tramite un procedimento che garantisca pari dignità alle province accorpate e che pertanto sia composto o dal nome di entrambe le precedenti province o sia individuato concordemente un nuovo nome del tutto diverso;
3) che venga garantita pari dignità ai territori accorpati anche in termini di rappresentanza istituzionale del nuovo organo elettivo.
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