martedì 8 novembre 2011

Allarme su rischio fondi U.E. per infrastrutture siciliane. La politica sia più decisionista e meno rissosa. Investiamo sulla formazione dell'apparato burocratico

L’allarme lanciato dal presidente di ANCE Sicilia, se confermato, sul rischio che le nuove grandi infrastrutture dell’Isola possano ‘morire’ ancor prima di nascere - perché sono a rischio i sostegni finanziari della U.E. dopo i nuovi regolamenti comunitari che potrebbero tradurre detti finanziamenti in ‘aiuti di Stato’ e, dunque, non elargibili -, mi induce ad alcune riflessioni.

Non entro nel merito della questione specifica, ma la mia riflessione va oltre ed affermo che non si può arrivare ogni volta in ‘zona Cesarini’ nell’utilizzo delle risorse comunitarie per un’acclarata incapacità di spesa che c’è in questa Regione. Colpa di una politica che tarda a decidere e di un apparato burocratico lento e farraginoso. E’ già un problema reperire le risorse da utilizzare per la realizzazione di opere infrastrutturali fondamentali come la Ragusa-Catania piuttosto che l’aeroporto di Comiso e l’hub portuale di Augusta; quando poi esse arrivano a compimento, la lentezza dei percorsi, degli iter, la mancanza di decisionismo e di conoscenza, produce rischi come quelli denunciati dall’ANCE Sicilia. Con esiti facilmente prevedibili, non attribuibili a responsabilità di questo o quel governo quanto piuttosto ad un’incapacità di spesa diffusa e costante.

Dobbiamo per questo investire sulla formazione di una classe burocratica dirigente che abbia la capacità di capire e di utilizzare presto e bene le risorse a disposizione della Sicilia. Da parte nostra, come uomini delle istituzioni e della politica, dobbiamo finirla di tergiversare, di lamentarci e di ‘polemizzare’ e dobbiamo avere, invece, la capacità di decidere -che poi altro non è se non quello per cui siamo stati eletti a rappresentare una comunità…-. Decisione e conoscenza sono gli elementi virtuosi del ‘cerchio’. La burocrazia è un ‘diavolo’ che spesso dipingiamo ancor peggio di quanto non sia veramente. Ma in questo senso, ne siamo ‘’responsabili’. Penso che l’allarme dell’ANCE Sicilia di queste ore, ci riporti nella realtà vera dei problemi, di un’Isola straordinariamente bella, ma anche straordinariamente capace di farsi del male da sola.

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