martedì 10 marzo 2009

Raddoppio Ragusa-Catania. È fra le opere finanziate dai fondi CIPE

Prima di tacciare gli altri di “imbroglio”, bisognerebbe saper leggere numeri, tabelle, dati e magari anche informarsi anziché sparare a zero, lasciando intendere che il PD ibleo è felice che questa provincia resti relegata ai margini del Paese pur di poter urlare che il PdL ha fallito. Mi spiace, però, per loro ma anche stavolta hanno collezionato l’ennesima brutta figura; e non solo dal punto di vista politico.
Ieri, infatti, ho ricevuto una nota firmata dal dottor Paolo Signorini, alto funzionario del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, che conferma, una volta per tutte, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la Ragusa-Catania è assolutamente inserita fra le opere finanziate dai fondi CIPE e smentisce in modo inequivocabile quanto scritto dal PD di Ragusa che ha parlato invece di un “CIPE che non ha stanziato un solo euro per il raddoppio della Ragusa-Catania”. Un documento che è un’accozzaglia disordinata di insulti e falsità, come costume di chi lo ha firmato.
La prima castroneria è quando si parla di un’opera, la Ragusa-Catania che dovrebbe costare 4 miliardi e 897 milioni. Ebbene, dal CIPE scrivono che il costo è di 897 milioni di euro, smentendo in modo clamoroso la boutade del PD ibleo. Non solo; il dottor Paolo Signorini scrive testualmente che “l’opera risulta inserita tra gli interventi da attuare che hanno già risorse disponibili, per un importo globale pari a 3.213 milioni di euro”. Per arrivare al suo pieno finanziamento ci vogliono 218 milioni di euro, contenuti nei 3.213 milioni di cui sopra (e non 2.215 come scrive il falsamente il PD ibleo). L’opera non ha ancora il progetto cantierabile; se ne riparlerà entro 90 giorni al massimo quando ci saranno già tutti i soldi del CIPE, con grande “dispiacere”, devo credere, del PD di Ragusa! Degli 897 che servono per questa fondamentale arteria, come ricorda il CIPE, 679 sono già disponibili: 49 milioni di euro sono di fonte ANAS, 100 milioni di fonte regionale e 530 milioni a carico dei privati, come da offerte trasmesse dai promotori a seguito del bando pubblicato dall’ANAS. Queste sono le uniche verità, che portano in calce le firme di funzionari del CIPE e, dunque, non provengono da fonte politica.
Il resto è davvero il nulla delle parole al vento di un PD provinciale che non sa più a cosa appigliarsi pur di avere qualche spazio mediatico, arrivando a mistificare la realtà e dando l’impressione di godere più delle false disgrazie altrui anziché di un grande risultato che è di tutta la provincia di Ragusa e che come PdL rivendichiamo orgogliosamente per i suoi benefici effetti sul territorio. Sarebbe costruttivo adesso un bagno di umiltà ed ammettere con onestà intellettuale di avere commesso un errore macroscopico. Ma è pia illusione visto che questo non ha mai fatto parte della cultura del PD italiano e di questa provincia.
Due ultime considerazioni, infine. La prima a proposito della frase di pessimo gusto di quel documento che spiega la nostra gioia nell’annunciare questa conquista come di un “prezzo da pagare per essere stati nominati deputati dai loro sovrani”. Sono orgoglioso di ricordare che il PdL ha dato alla nostra provincia la possibilità di essere rappresentata in Parlamento attraverso la mia persona mentre il loro partito ha riempito le liste di mogli, figli, parenti e personaggi cari ai capi del PD nazionale, fregandosene letteralmente delle rappresentanze locali. Questa è la dimostrazione del “grande interesse” che il PD ha per la provincia di Ragusa e della grande considerazione di cui “godono” gli esponenti provinciali di quel partito presso i vertici nazionali del Partito Democratico!
La seconda riguarda il domani, quando cioè questa strada sarà finalmente realtà. La inaugureremo e siamo sicuri che, una volta inaugurata, vedrà tante macchine percorrerla. E non sarà come certe infrastrutture della nostra provincia inaugurate in pompa magna da sindaci del PD e che hanno visto salire e scendere un solo aereo nel giorno della “prima elettorale” per poi ripiombare nel buio più nero. Ed il riferimento all’aeroporto di Comiso non è certo casuale!

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