lunedì 30 marzo 2009

Il Deputato Nino Minardo augura buon a Lavima

Sottolineo con grande soddisfazione l’importante svolta nell’UDC ibleo con l’elezione di Pinuccio Lavima a segretario provinciale, a cui ho già avuto il piacere di esprimere personalmente le mie felicitazioni. Lavima rappresenta una figura con cui dialogare nell’unico interesse della provincia di Ragusa e della sua gente. La sua elezione da spazio ad un elemento nuovo e molto impegnato nell’UDC, vicino all’Onorevole Orazio Ragusa, figura di raccordo e confronto nel nostro panorama politico. Stupisce, invece, l’atteggiamento assunto in quella sede congressuale dall’onorevole Peppe Drago, che di punto in bianco e senza alcuna ragione, ha deciso di rompere ogni tipo di dialogo con il Popolo della Libertà, scimmiottando quanto fatto dal suo leader nazionale, quando scelse di non aderire al più grande partito della storia repubblicana dell’Italia. Una scelta già bocciata dal Paese lo scorso aprile nel voto politico. D’altro canto, come ha detto il Presidente Berlusconi, oggi l’UDC è relegata ad un’opposizione di secondo piano ed anacronistica in un’Italia che ha compiuto il passaggio verso il bipolarismo perfetto per semplificare il quadro politico. Lo sfogo di Drago ha il sapore di un disagio evidente di un partito dove il dissenso è palese e manifesto soprattutto nelle parole dei suoi stessi iscritti.
Si dice “costretto” all’alleanza con il PdL. È una costrizione da cui lo possiamo liberare volentieri ed anche subito. Non avverta Drago alcun obbligo nei confronti del PdL; sono alleanze, non sono costrizioni. Drago è stranamente dimentico del fatto che se l’UDC, oggi, è presente nel governo di qualche amministrazione locale lo deve solo al PdL ed alla forze dei numeri del Popolo della Libertà.
Le sue parole sono un maldestro tentativo di sviare l’attenzione dai suoi problemi prendendosela con chi si è sempre comportato in maniera corretta e coerente. Appartengo ad un partito, il Popolo della Libertà, che mi ha abituato a guardare avanti e ad avere la contezza che non c’è futuro se non si è consapevoli di ciò che è il passato, da cui trarre tutto ciò che di positivo c’è stato e lasciare indietro l’esperienze negative e dannose per il nostro territorio. Proprio su questo l’onorevole Drago dovrebbe riflettere parecchio, anziché ergersi a censore altrui.

Nessun commento:

Posta un commento